E’ lui o non è lui? (the Jimi Hendrix & Soft Machine fakes)

Soft machine, robert wyatt, jimi hendrix, speakeasy, london, 1967
Quella sera allo Speakeasy…

Jimi Hendrix feat. Robert Wyatt (& Soft Machine) Studio Recordings Guide – pt.2 – I fake e le registrazioni dubbie

(ENGLISH VERSION by google translate)

I pacchi del trasloco sono ancora lì dove li ho lasciati un paio di settimane fa ed i miei vinili sono ancora tutti belli ed imballati.

Approfitto quindi per concludere un discorso iniziato nel primo post del 2013, ovvero quello delle collaborazioni in studio tra Jimi Hendrix ed i Soft Machine.

Mentre il post precedente era dedicato alle collaborazioni in studio accertate, questo è relativo alle collaborazioni tra Hendrix e Wyatt (e gruppi relativi) che non sono mai state confermate dai diretti interessati né sono state mai pubblicate su album ufficiali.

Prima di parlare di falsi, però, ho voluto fare un’approfondita ricerca sulle fonti a disposizione che quasi sempre divergevano fra di loro. Non nascondo quindi una certa soddisfazione nel dire che il lavoro di questo post è il più approfondito sull’argomento tra quelli che sono riuscito a reperire sia su internet che su libri dedicati ad Hendrix o ai Soft Machine.

A quello che potremmo considerare il Lato B (rispetto al Lato A del post precedente), che contiene appunto le collaborazioni dubbie, seguono tre Bonus Tracks, due delle quali legate alla figura di Kim Fowley, dove, sebbene la collaborazione tra i due gruppi sia accertata, o molto probabile, le versioni edite non sono quelle in questione.

L’indice:

Le collaborazioni tra Jimi Hendrix, Robert Wyatt e i Soft Machine

TitoloData – LuogoAttribuzioneCollaborazione
1. Jam #1 2. Jam #2 3. Jam #3 4. Everything’s Gonna Be AlrightOct. 1968, T.T.G., Hollywood California,Jimi Hendrix/Andy Summers/Zoot MoneyRobert Wyatt (drums)
Demo Outtake (1983…)Oct. 30, 1968, T.T.G., Hollywood California,Jimi HendrixRobert Wyatt (drums)
SM Jam 1 SM Jam 2 SM Jam 3 UnknownJimi HendrixJimi Hendrix Experience & Soft Machine?

Bonus Track – Kim Fowley Productions

TitoloData – LuogoAttribuzioneCollaborazione
Feelin’ reelin’ squeelin’11/1966 and 1/1967, CBS Studios, LondonSoft MachineJimi Hendrix (guitar)
Fluffy TurkeysJan 1967, UKJimi HendrixJimi Hendrix (guitar) & Robert Wyatt (drums)
Stone Free2 Nov 1966, UKJimi Hendrix ExperienceJHE with Kevin Ayers and Robert Wyatt (backing vocals)

Studio Jam Jimi Hendrix – Robert Wyatt – Andy Summers – Zoot Money

JimiHendrixTTG Studios

27?/10/1968, T.T.G., Hollywood, jam session

Tracklist: 1. Jam #1 2. Jam #2 3. Jam #3 4. Everything’s Gonna Be Alright

Line-Up – Jimi Hendrix (guitar) ? – Andy Summers (bass) ? – Robert Wyatt (drums) ? – Zoot Money (piano) ?

Questa Jam session è riportata su diversi bootleg e diversi siti internet che, poichè hanno tutti un testo introduttivo identico o quasi, credo provengano dalla stessa fonte.

La pagina più completa è questa.

Il periodo e gli studi sono gli stessi delle canzoni A2 e A3 del post precedente, ovvero i TTG Studios di Los Angeles nell’Ottobre 1968, subito dopo la tournée negli Usa, quando Wyatt era rimasto in america ospite proprio in casa di Hendrix. Nella session suonano anche Andy Summers, futuro chitarrista dei Police, e Zoot Money, tastierista degli Animals e della Zoot Money’s Big Rolls Band.

Andy Summers ha più volte raccontato di aver suonato con Jimi Hendrix (vedi qui) ed anche il blog Canterbury Soundwaves, voce decisamente autorevole, nella puntata dedicata al rapporto tra Hendrix e la scuola di Canterbury, riporta due brani di questa session, dando per scontato che sia genuina.

In realtà, approfondendo le fonti ufficiali, non è affatto scontato che siamo di fronte alla jam session in questione.

Iniziamo dalla domanda apparentemente più semplice:

Robert Wyatt ha partecipato a questa Jam Session? Molto probabilmente NO.

Andy Summers nei suoi racconti ricorda benissimo che Mitch Mitchell, batterista della Experience, era nello studio e prese parte alla session mentre non fa mai cenno alla presenza di Wyatt (con cui tra l’altro aveva già suonato diverse volte e che quindi conosceva bene).

Stessa cosa sarà per tutti i libri che catalogano le session in studio di Jimi Hendrix, che vedremo fra poco, discordi in tutto tranne nella presenza di Jimi e di Mitch alla session. Ma anche lo stesso Wyatt (che diverse volte tornò a raccontare la sua esperienza in California ed i suoi incontri con Hendrix) ed i suoi “biografi” non citano mai questa session.

A complicare le cose (o forse all’origine dell’equivoco) c’è il fatto che nello stesso periodo, in quegli stessi studi, Wyatt prese parte alla registrazione del brano “River deep, mountain high” di Eric Burdon and the Animals (pubblicato nell’album Love Is) proprio con Zoot Money alle tastiere ed Andy Summers alla chitarra.

Non è possibile affermare con certezza che Robert NON prese parte alla Session, ma ogni riscontro ha dato esito negativo…

C’è poi un’altra questione non risolta e tutt’altro che secondaria, che è quella di capire se la jam session riportata sopra sia effettivamente quella con Andy Summers!

Tutti i lavori di catalogazione fatti sulle session in studio di Jimi Hendrix, infatti, NON parlano della presenza di Summers, Money (ed eventualmente Wyatt) nella jam session in questione.

from the benjamin franklin session

From The Benjamin Franklin Studios, chiama questa session “Jams with Piano” e le classifica come

JS 28 (Piano Roll 1) (3:42)
JS 29 (Piano Roll 2) (5:12)
JS 30 (Piano Roll 3) (5:35)
Everything’s Gonna Be Alright (1) (2:25)

conferma che la session è stata registrata ai TTG Studios nell’ottobre del 1968, da per certa la presenza di Jimi e del batterista dell’Experience Mitch Mitchell e dice che forse al piano potrebbe esserci Lee Michaels, tastierista californiano.

Electric Gipsy

Anche Electric Gipsy, altro grande studio sulle sessione hendrixiane scritto da Harry Shapiro, classifica così la jam session (che chiama Piano Jam 1, 2 e 3):

[S1353] TTG Studios?, 10?/68, with unknown (rhythm g), Mitch Mitchell (d), and Lee Michaels? (pi)

dubitando sugli studi in cui furono registrate, sul mese di registrazione, su chi suonasse la chitarra ritmica e su Lee Michaels al piano.

Tutta questa incertezza non esclude (anzi avvalora) l’ipotesi che effettivamente la jam possa essere quella con Summers e Money. Collegandola ai ricordi di Summers, infatti, tutto sembrerebbe filare:

  • Summers e Money effettivamente nell’autunno del 68 si trovavano da quelle parti (hanno registrato ai TTG con Eric Burdon)
  • il line up potrebbe essere Hendrix (prima basso poi chitarra), Summer (prima chitarra poi basso), Money (piano) e Mitchell (batteria).
  • Summers entra nello studio ed inizia a suonare la chitarra con Money al piano e Mitch Mitchell alla batteria; Jimi arriva dopo ed inizia a suonare il basso (nella Jam 1 la chitarra è molto diversa da quella di Hendrix ed effettivamente il basso entra dopo).
  • Finita la prima Jam Hendrix chiede a Summers di suonare la chitarra (nella Jam 2 la chitarra è decisamente più hendrixiana)

C’è da considerare, inoltre, che i TTG Studios, durante la permanenza della JHE, furono letteralmente invasi da una grande quantità di persone che ha reso difficile la catalogazione del materiale registrato.

Ricorda il tecnico del suono dell’epoca Angel Balestrier: “‘La massa di visitatori che passava dallo studio era incredibile. Quando entrava qualcuno Hendrix non esigeva che lo allontanassimo, anzi, lo invitava ad accomodarsi o ci chiedeva di far spazio per queste persone. Era estremamente cortese. Non diceva mai di no a nessuno’. Con una politica del genere sullo studio discese un flusso continuo di sostenitori. […]” (John McDermott – Jimi Hendrix: Sessions: The Complete Studio Recording Sessions, 1963-1970).

Chissà che qualcosa sia sfuggito alla catalogazione e questa session non sia originale…

Alcuni link: Qui si parla della session come quella di Summers, Wyatt & co. – qui invece se ne parla come una jam sessione della JHE con Lee Michaels al piano – La testimonianza di Andy Summers – La puntata di Canterbury Soundwaves dedicata al rapporto tra Hendrix e la scena di canterbury.

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B2 Jimi Hendrix – Demo Outtake (with Robert Wyatt)

jimi hendrix, robert wyatt

30?/10/1968, T.T.G., Hollywood, sessions for demos

Line-up unknown

Questo Demo-outtake, che in realtà è una versione di 1983… (A Merman I Should Turn to Be), è inserito nel cofanetto Every Way to Paradise con la dicitura in TTG Studios il 30/10/1968 con Robert Wyatt.

Di questa collaborazione non se ne parla solo in questo bootleg, ma è comunque un fake. Hendrix non suonò mai “1983” durante le sessions ai TTG Studios e questo brano risale alle registrazioni dell’album Electric Ladyland agli inizi del 1968.

Jimi Hendrix, TTG Studios

Controllando tutte le versioni registrate del brano, questa versione può risalire alla session del 13 marzo o a quella del 22 aprile. Anche questa cronologia riporta la presenza di Wyatt il 13 marzo nei Sound Center Studios di New York per registrare proprio 1983.

John McDermott, però, autore dell’autorevolissimo “Jimi Hendrix Sessions“, dice che quel giorno effettivamente si radunarono una serie di musicisti extra nello studio tra cui Stephen Stills, il batterista Jimmi Mayes, Ken Pine e Paul Caruso (non c’è traccia di Wyatt) ma il provino di 1983 registrato quel giorno fu eseguito dal solo Hendrix, senza gruppo.

Se tanto mi da tanto…

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B3 Jimi Hendrix – Southeby Reel with Soft Machine

Tracklist: 1.Soft Machine Jam (take-1) 2.Castles Made Of Sand 3.Spanish Castle Magic 4.Instrumental Jam (take-1) 5.Have You Ever Been (To Electric Ladyland) 6.Wait Until Tomorrow 7.Instrumental Jam (with Brian Jones) (take-2) 8.Instrumental Jam (with Brian Jones) (take-3) 9.One Rainy Wish 10.Soft Machine Jam (take-2) 11.Soft Machine Jam (take-3) 12.She’s So Fine 13.Bold As Love 14.Belly Button Window 15.Instrumental Jam (take-4)

Soft Machine Jimi Hendrix Experience Fake Demo Outtakes

I brani più oscuri di questa compilation virtuale. Il Bootleg è una raccolta di outtakes registrati dalla JHE tra il ’67 ed il ’70 inframmezzati da alcune Jam session, tra cui 3 presunte con i Soft Machine, senza indicazioni di data, luogo o line-up.

Partendo dal presupposto che, nonostante siano riportate almeno due eventuali session tra i due gruppi (il 22 febbraio del 1967 allo Speakeasy, ed il 20 febbraio 1968 di cui avevo già parlato in questo post) non esiste alcuna registrazione ufficiale o “riconosciuta” di jam session tra i Soft Machine e la Jimi Hendrix Experience.

Qualora fossero vere, quindi, queste registrazioni sarebbero un vero tesoro ritrovato.

Mi dispiace però dire che quelle riportate in questo CD sono una serie di clamorosi falsi:

Soft Machine Jam I – inclusa anche nella raccolta “Sweet Music” (raccolta di inediti e rarità dei Soft Machine in 3 volumi facilmente reperibile su internet e vecchia conoscenza dei follower di SHRC), si sente lontano un miglio che il brano è un fake. Innanzitutto non è affatto un’improvvisazione ma una canzone finita e con un testo completo, e all’ascolto la chitarra c’entra poco e niente con lo stile di Hendrix ed il moog solare suonato nel brano è lontano anni luce dalla tastiera acida e riconoscibilissima di Mike Ratledge (l’unico tastierista della carovana in tour negli USA). Sulla pagina di Discogs dell’album dicono che il titolo del brano è in realtà “Cryin’ Jag” ma il gruppo che la esegue è ignoto.

Soft Machine Jam II – Soft Machine Jam III – diverse take altrettanto controverse relative ad una session in studio dove Hendrix avrebbe suonato la chitarra su un brano registrato di James Brown. I brani sono presenti in altri bootleg con il titolo più semplice di “Playing over James Brown”.

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Bonus Track

Quest’ultima parte è dedicata a quei brani la cui collaborazione tra i Soft Machine e Jimi Hendrix è accertata (o quasi) ma che NON è mai stata pubblicata ufficialmente.

Oltre ad essere gli unici brani in cui compaia qualcuno dei Soft Machine che non sia Robert Wyatt, due dei tre brani sono curiosamente legati alla figura di Kim Fowley, istrione della scena pop degli ultimi cinquant’anni.

Autore di una corposa produzione solista che ancora deve essere riscoperta, Fowley è stato produttore, scrittore e performer nei progetti musicali più disparati. Se lo cercate su internet lo trovate invischiato in centinaia di situazioni diverse (dai Mothers of Invention – partecipò all’album Freak Out – a Gene Vincent, dai Soft Machine a Hendrix, dai Kiss a Emerson like e Palmer passando per Alice Cooper, Motley Crue, Slade, the Byrds, Cat Stevens e moltissimi altri).

1 Soft Machine – Feelin’ reelin’ squeelin’

Soft Machine, Feelin Reelin Squeelin, 45, 7", Daevid Allen

1/1967, CBS Studios, London, Produced by Kim Fowley

Line-up: Daevid Allen – guitar, whistle, backing vocals Mike Ratledge – piano, organ Kevin Ayers – bass, vocals Robert Wyatt – drums, vocals

Il brano è uscito come lato B del singolo Love Make Sweet Music pubblicato il 17 febbraio 1967, il primo singolo in assoluto dei Soft Machine e l’unico disco ufficiale nella formazione a 4 con Daevid Allen. Ho inserito il brano come bonus track perchè è accertato che Jimi Hendrix partecipò alle session di registrazione ma tutti sono concordi nel dire che la versione finita nel 45 giri NON è quella con Hendrix.

La notizia fu data per la prima volta da Ian MacDonald in un articolo su New Musical Express, il 25 Gennaio 1975: Hendrix, che in quel periodo era a Londra ed aveva lo stesso management dei Soft Machine partecipò ad una delle session suonando la chitarra. Il singolo però fu registrato diverse volte, anche perché la canzone scelta come lato A (Fred the Fish) fu sostituita all’ultimo da Love Make Sweet Music, e la versione che è finita nel 45 giri è un’altra e non quella con Hendrix.

La cosa è stata confermata da Kevin Ayers (Su Record Collector nel giugno del 1992) e da Wyatt (Univibes, Novembre 1992).

La versione del 45 giri:

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2 Jimi Hendrix – Fluffy Turkeys

1/1967, Jimi Hendrix, sessions for “Fluffy Turkeys” demo (studio unknown),

Line-up: Jimi Hendrix – guitar, bass (?), vocals (?) Robert Wyatt – drums, vocals (?)

Di questa collaborazione esiste soltanto la testimonianza dello stesso Kim Fowley (che comunque è da considerare una fonte affidabile).

In questa intervista a Wyatt su Univibes, l’intervistatore dice che Fowley affermava che durante lo stesso periodo di registrazione di Feelin Reelin Squeelin (gennaio del 1967), Hendrix abbia provato in studio una cover della sua Fluffy Turkey. Con lui in studio alla batteria c’era proprio Wyatt.

L’episodio è citato anche nella cronologia dell’ottimo sito Hulloder.

Ancora una volta nessuno studio sull’attività di Hendrix (vedi il brano B1) riporta questa session e, naturalmente, non esiste alcuna registrazione del brano.

Dobbiamo considerare, però, che l’attività di Hendrix è stata frenetica e senza sosta per cui è possibile che la session sia stata semplicemente “dimenticata” (anche di Feelin Reelin Squeelin non ne parla nessuno dei libri in questione eppure è assodato che Hendrix partecipò alla session in studio con i Soft Machine).

Piccola curiosità: dato che anche la versione di Fowley di Fluffy Turkey, uscì su 45 giri ma non fu mai pubblicata su disco, non mi era chiaro se Hendrix e Wyatt parteciparono alla registrazione della versione di Fowley o se ne fecero una loro versione. Poiché esiste una compilation dal titolo “Mondo Hollywood – Kim Fowley’s Phantom Jukebox – Vol.1” del 1995 in cui è presente il brano (ascoltabile anche su Youtube), per un attimo ho pensato che fosse la registrazione di cui stiamo parlando.

Per togliermi il dubbio ho inviato una mail allo stesso Fowley che molto gentilmente mi ha risposto:

My version on Mondo Hollywood…is the version of my song that they learned. KF

La versione pubblicata è quindi una versione registrata da Fowley di cui Hendrix cercò di fare una cover.
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3 Jimi Hendrix – Stone Free

hey joe 45 rpm stone free 7"

2/11/1966, Jimi Hendrix Experience, De Lane Lea, London, sessions for “Stone Free” demo (unreleased)

Jimi Hendrix – guitar, vocals 
Noel Redding – bass 
Mitch Mitchell – drums 
Kevin Ayers and Robert Wyatt – backing vocals 

L’ultima segnalazione su questo periodo parte dalla biografia ufficiale dei Soft Machine di Graham Bennett “Out Bloody Rageous” che parla della presenza di Kevn Ayers e Robert Wyatt come coristi durante le sessions di registrazione del lato B del primo singolo in assoluto della Jimi Hendrix Experience: Hey Joe.

La segnalazione è ripresa dall’autorevole sito Hulloder.nl (oggi non più in linea ma ripreso da QUESTO SITO) che sostiene che la session in questione è quella del 2 novembre 1966. Anche in questo caso tutte le fonti sono concordi che la versione finita sul 45 giri è un’altra e che questa chissà che fine abbia fatto.

jimi-hendrix-sessions-complete-studio-recording-1963-billy-cox-paperback-cover-art

Dal fronte Hendrix, John McDermott, che nel suo libro “Jimi Hendrix Session” fa una dettagliata descrizione di quella giornata, non fa cenno ad Ayers e Wyatt in studio. Un classico…

Fermo restando che la versione pubblicata NON è quella in questione e che, anche se fosse vero, probabilmente non esiste nessuna copia di questa registrazione, la presenza dei due SOFT alle session è riportata esclusivamente dalla biografia Out Bloody Rageous, che comunque è una fonte abbastanza affidabile e quindi non da trascurare.

In questo bootleg c’è una versione diversa di Stone Free. Che sia questa la versione che stiamo cercando?

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Tutti i post della serie

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Jimi Hendrix Experience & Soft Machine’s 1968 USA Tour:

Cap.1 – Il Tour in USA del 1968: Prima Parte

Cap.2 – Il Tour in USA del 1968: Seconda Parte

Cap.3 – JHE & Soft Machine Live Recordings

Cap.4 – Jimi Hendrix feat. Robert Wyatt Studio Recordings Guide

Cap.5 – Jimi Hendrix and Soft Machine collaborations? The dubious recordings

Cap.6 – La Jam session allo Speakeasy

Cap.7 – Robert Wyatt ’68 – Il Sacro Gra(al) della Scena di Canterbury

Appendice: Jimi Hendrix & Soft Machine: La Fine?

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3 commenti

  1. Allelimo i tuoi complimenti mi stupiscono 🙂
    comunque grazie davvero, anche perchè questi sono i post che richiedono più tempo per essere preparati e che poi non vengono mai apprezzati.
    Il lavoro (incluso quello della prima parte) è iniziato la scorsa estate… poi me lo sono portato avanti fino ad arrivare a natale quando mi hanno regalato la maggior parte degli studi di Hendrix citati ed ho avuto un po’ di tempo per metterlo insieme.
    In realtà, mentre credo di aver pubblicato tutto il pubblicabile sulla saga “Pink Floyd e Scena di Canterbury”, di questa ho ancora altro materiale in canna, per cui non è ancora finita qui…

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