Dischi in Vinile: Glossario dei termini tecnici

Disegno realizzato da Nancy Stahl

Come tutti i settori “specifici”, anche i dischi in vinile utilizzano dei temini tecnici.

Uno dei motivi per cui vengono utilizzati questi termini è per descrivere le caratteristiche di un disco.

Inizialmente uno può non farci caso, ma con il tempo si impara ad apprezzare un lp quando ha la copertina apribile o una busta interna stampata, oppure se ha una inner sleeve antistatica che protegge il disco. Per poter decrivere “oggettivamente” le caratteristiche di un vinile si usano delle abbreviazioni o dei termini universalmente riconosciuti e compresi.

Un’altra funzione dei termini tecnici è quella di descrivere la condizioni di conservazione di un vinile. Molti di essi, infatti, hanno lo scopo di descrivere eventuali difetti (rottura della costola, presenza di adesivi o scritte…) che danno l’idea dello stato di conservazione di un disco; disco evidentemente usato.

In questo post, ho raccolto tutti i termini tecnici che sono riuscito a trovare suddividendoli per “tema” e creando una specie di glossario dei vinili che, oltre ad essere un viaggio (spero interessante) nel mondo dei dischi neri, è allo stesso tempo una legenda per le abbreviazioni più frequenti e, quando possibile, un traduttore inglese-italiano dei termini.

Questi e moltissimi altri termini sono stati raccolti nella nostra guida Vinile: Istruzioni per l’uso che trovi qui

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Buona lettura:

Parte 1 – Le Caratteristiche del vinile

Parte 2 – I Difetti del vinile


Parte 1 – Le caratteristiche del vinile

Caratteristica

La prima parte del glossario è dedicata ai termine tecnici che vengono usati per descrivere la “qualità” del disco, ovvero le caratteristiche costruttive di un vinile. Queste caratteristiche sono scelte dalla casa discografica e le ritroviamo in tutte le copie di un determinato disco indipendentemente dallo stato di conservazione della singola copia.

Questa parte è suddivisa in tre sezioni: Termini Generici, Termini specifici della copertina e Termini del disco e dell’etichetta.

1.a – Termini generici

Sigla o termine ingleseTraduzione e/o spiegazioneImmagine
7” inch, 45RPM, 45g Disco 45 giri (in inglese Revolutions per Minute), detto anche disco singolo o disco 7 pollici: Disco con un brano per lato della durata massima di 4:30. Molto in voga fin dagli anni ’50, con il tempo, pur essendo stato affiancato dal 33 giri, è rimasto un formato molto utilizzato
 
 45 giri1
10” inchDisco da 10 pollici, formato meno comune, più grande di un 7” ma meno di un LP. E’ comunque un singolo (vale a dire con un brano per lato) e si legge sul giradischi impostato a velocità 45 giri
 
vinyl 10inch, vinile 10 pollici
12” inch12 pollici. Disco singolo con le stesse dimensioni di LP ma che viene letto a velocità dei 45 giri. Usato soprattutto dai DJ, è più facile da maneggiare ed ha di norma dei brani più lunghi del loro corrispondente 7” (Contiene fino a 9 minuti di musica per facciata)
 
AcetateAcetato o Lacca. E’ il “supporto originario” su cui viene riversata la registrazione di un album. Dall’acetato, poi, sono ricavati gli stampi con cui verranno stampati i dischi.
Il processo di estrazione della matrice è un forte stress per l’acetato che già di per se è fatto di un materiale molto delicato. Il valore di un acetato, dunque, è più “simbolico” che altro dato che solo un pazzo lo acquisterebbe per ascoltarlo.
Ciò non toglie che nel 2006 l’acetato del primo album dei Velvet Unerground è stato venduto per $ 25.200,00. Mica male
 
acetate, acetato
Audiophile PressingStampa per Audiofili. Stampa (o ristampa) di un album in alta qualità per soddisfare le esigenze dei fanatici dell’hi-fi. Il termine è generico e non esistono standard ma in genere una stampa audiophile è fatta direttamente dai master tapes, è meno compressa dell’originale e/o è stampata su vinili con grammatura alta (180g o superiore)
 
 
Auto-coupled LPAlbum doppi usciti tra la fine degli anni ’60 e ’70 con il primo disco che contiene i lati 1 e 4 e l’altro i lati 2 e 3. I dischi erano destinati a giradischi in grado di girare automaticamente il lato chiamati “record-changer”.
Box, Boxset
Cofanetto. Il boxset è un cofanetto contenente diversi dischi anche di formato diverso (LP, CD, DVD, Blue Ray…) e costituisce un approfondimento su un argomento musicale: un artista, un album in particolare, un periodo di un artista, un evento…
Formato molto diffuso negli anni 2000, oltre a supporti audio e video, il cofanetto contiene di solito anche materiale extra: libri, poster, ristampe di pass o biglietti dei concerti e merchandising vario. Sinonimo di Deluxe Edition (Vedi >)
Cat. No, Ref No, Cataloge e Reference Number
Numero di Catalogo. Codice dell’album assegnato dalla casa discografica che identifica l’edizione del disco. Il codice cambia in base alla casa discografica che ha stampato l’album (case discografiche diverse usano Cat. No. diversi), in base al paese di stampa (es. Atom Heart Mother UK ha il num. SHVL 781 mentre la stampa italiana 3C 062-04 550), in base all’edizione del disco (ristampe in versioni deluxe o in vinile 180g salvo rare eccezioni cambiano Cat. No.). Le ristampe invece fatte dalla stessa casa discografica nello stesso paese mantengono lo stesso numero, dal Cat.No quindi, non è possibile indentificare se siamo di fronte alla prima versione di un disco uscito ad esempio negli anni ’70 o a una ristampa tal quale degli anni ’90. Il Numero di catalogo, che sui vinili è stampato sull’etichetta, è diverso dalla matrice (codice stampato sul bordo del vinile – Vedi > MATRIX nella sezione 1c.) e dal codice a barre (codice presente anche su LP e CD)
 
Deluxe Edition
Edizione di lusso. Ristampa di un album in alta qualità con uno o più dischi aggiuntivi contenenti materiale inedito in studio e live del periodo. Molto diffusa negli anni 2000-2010. Sinonimo di Boxset (Vedi >)
 
Double LP, Triple LP, 2LP, 3LP
Doppio (triplo) LP. Album a 33 giri contenente 2 o 3 LP. Nato nel 1966 con l’uscita di Blonde on Blonde di Bob Dylan, il doppio LP è un formato utilizzato frequentemente nella musica rock.
Meno frequente, ma comunque esistente, il triplo LP (famoso il triplo live degli yes Yessongs). Gli album da quattro LP in poi in genere sono delle raccolte per cui parliamo di Box-set (Vedi > Box)
 
EP, Extended Play
Extended Play. Disco Singolo (7″ ma anche 10″,12″ o cd singolo), con più di un brano per lato, di solito 3 o 4 in totale.
Negli anni 2000-2010 con l’allungarsi della durata degli album si è allungata anche la durata degli EP. Sono stati pubblicati, dunque, anche EP con 6-8 brani
 
Extended Dance Play - EP 7
JB, Juke-Box Edition
Copia per Juke-Box. 45 giri (7″) che venivano usati nei riproduttori di musica (juke-box) presenti nei bar di tutto il mondo fino agli anni ’90. Queste versioni dei dischi sono vendute senza copertina (o con copertina anonima) ed hanno in genere un brano di artista diverso per ogni lato.

Le edizioni più ricercate dai collezionisti hanno anche lo strip, o sticker, ovvero il cartellino con i titoli delle canzoni che veniva esposto nel juke-box
 
Juke-Box JB Release vinile 45giri
LP, Long Playing
Disco 33 Giri. Album a 33 giri dalla durata massima di 25 minuti a lato. A partire dalla fine degli anni ’60 è il formato standard della musica pop e rock
 
LTD.ED., Limited Edition
Edizione limitata. Stampa di un album in un numero predefinito di copie. Di solito le stampe in Edizione limitata sono numerate.
 
MN, M*, MONOMono. Album mixato per riproduzione attraverso un unico altoparlante o più altoparlanti che riproducono esattamente la stessa cosa. E’ caratteristico dei vinili registrati fino alla prima metà degli anni ’60 e delle ristampe audiofile su CD degli anni 90-2010. Fai attenzione al contesto perché M potrebbe anche significare Mint ovvero nuovo parlando di valutazione del disco (Vedi anche > STEREO)
 
PRO, PROMO, DJ
Copia promozionale. Copia destinata agli addetti del settore (Radio, riviste…) identificate anche con la digla DJ (per Disc Jockey delle Radio). Di norma la copia promozionale dell’album è una edizione apposita del disco in edizione limitata con etichetta differente da quella standard.
Altre volte la copia promozionale è una copia standard con un adesivo o una punzonatura con la scritta: campione omaggio, non destinata alla vendita, copia promozionale
 
Mio Fratello Promo - Etichetta copia promozionale
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Quadrophonic
Quadrofonico. Dischi mixati per impianti quadrifonici. Questo sistema, antesignano degli attuali Dolby 5.1, diffondeva il suono su 4 altoparlanti. Dopo un discreto successo nei primi anni ’70, in breve è caduto totalmente in disuso
 
RE, Re-issue, Re-print
Ristampa. Per Reissue si intende una nuova edizione di un album non più in produzione. La Reissue ha un nuovo numero di catalogo (Vedi > Cat.No) e, rispetto all’originale, può avere modifiche nel packaging (come le Deluxe Edition – Vedi >), nella qualità del disco (come le ristampe 180g) o nel materiale audio. Diversa è la Reprint che è la ristampa tal quale di un album ancora in produzione ma esaurito
 
ST, S*, STEREOStereo. Il disco è registrato e mixato per essere riprodotto su un sistema audio che prevede la possibilità di gestire autonomamente il canale destro e quello sinistro per avere un effetto “stereo” appunto.
TUTTI i dischi dalla fine degli anni ’60 in poi sono registrati in questo modo. Fai attenzione al contesto perché S potrebbe anche significare Sealed ovvero sigillato parlando di valutazione del disco. (Vedi anche > MONO)
 
TP, Test PressingProva di stampa. E’ la prova di stampa non destinata al commercio fatta per testare la qualità del master e degli stampi dell’album prima di dare il via alla stampa dell’album.
Molto ricercato dai collezionisti, un disco TP può raggiungere prezzi molto alti
 
test pressing prova di stampa lp vinile
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WLP, White LabelWhite label promo. Stampa di prova con copertina interamente bianca (Vedi > TP e PRO)
 

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1.b – Termini specifici della copertina

Sigla o termine ingleseTraduzione e/o spiegazioneImmagine
Artwork
Disegno sulla copertina. In generale: copertina. Artwork rimanda all’artisticità della copertina che non è solo conservativa del disco ma contribuisce a crearne l’opera d’arte. Non c’è una parola corrispettiva in italiano con questa sfumatura di significato
 
Back
Retro. Retro della copertina
 
Booklet
Libretto. Di solito riferito ai CD ma presente anche in alcuni LP
 
COV, coverCopertina. Tra i sinonimi Jacket, Sleeve (quest’ultimo usato spesso per indicare la busta esterna trasparente protettiva), Artwork (ma con accezione al disegno della copertina) 
Company Sleeve
Copertina generica di disco 45 giri con disegni e/o logo della casa discografica. Usata soprattutto negli anni ’50 e ’60
 
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Die-Cut Sleeve
Copertina Fustellata. Copertina sagomata o comunque di forma diversa dalla classica forma rettangolare. Celebri copertine Die-Cut sono quelle di Catch a Fire di Bob Marley e di Physical Graffiti dei Led Zeppelin
 
Bob-Marley- Catch A Fire Die-Cut sleeve copertina fustellata
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Embossed Cover
Copertina in rilievo. (vedi l’immagine qui a fianco)
 
Copertina in rilievo embossed cover
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Flipback Cover
Copertina piegata sul retro. Copertina con i “risvolti” sul retro, tipico dei dischi stampati negli anni ’60. Clicca sull’immagine qui a fianco e guarda i bordi del disco per capire di cosa stiamo parlando. In genere il fronte della copertina di questi dischi è laminato mentre il retro è di carta grezza.
 
Flipback cover copertina con risvolti sul retro
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FOC, Fold-out Cover
Copertina apribile. In molti casi FOC è sinonimo di Gatefold (Vedi >) anche se la copertina Fold-Out potrebbe aprirsi su più lati. Per i CD la copertina apribile in cartone è chiamata DIGIPACK
 
Fold-out cover
Front
Fronte (o davanti o dritto). E’ la parte anteriore della copertina
 
GF, Gatefold
Copertina apribile. Copertina che si apre “a libro”. Vedi anche > FOC
 
 Gatefold cover copertina apribile
Inner (Sleeve), Liner
Busta Interna. Letteralmente “copertina interna”. Può essere completamente bianca (più raramente di altro colore) oppure essere stampata con testi, foto o altre informazioni sull’album. Nelle ristampe economiche, la busta può riportare altri titoli del catalogo della casa discografica.La busta può avere al suo interno un’altra busta trasparente con funzione antistatica e di protezione.Attenzione! Sleeve indica anche la busta trasparente esterna che protegge la copertina o, più raramente, la copertina stessa (Vedi >)
 
inner bianco sleeve busta interna
 
Inner stampata
Insert
Inserto. Il termine Insert indica che all’interno dell’album è presente un poster e/o altri fogli con testi, foto ed altre informazioni sull’artista. Diverso da Inside (l’interno della copertina apribile – Vedi >) e da Inner (la busta interna, anche se stampata con testi e foto – Vedi >). L’Insert è un foglio a parte
 
insert
L’insert di Sgt Peppers dei Beatles
Inside
Interno. Nei dischi con copertina apribile (GF o FOC) è l’interno della copertina. Da non confondersi con l’Inner che è invece l’interno del disco (la busta interna ed eventuali altri inserti)
 
Inside cover interno
Laminated Cover
Copertina lucida (laminata)
 
OBI
Fascia. E’ una fascetta mobile di carta presente nei dischi di stampa Giapponese che presenta l’album nella lingua nipponica. Molto ricercata dai collezionisti, è in grado di far schizzare il prezzo dell’album
 
Pink+Floyd+OBI
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Pop-Up cover
Copertina Pop-Up. Copertina che, aprendola, viene letteralmente “fuori” tridimensionalmente. Non molto frequente nelle copertine di dischi recentemente è stata utilizzata dai Jethro Tull nella ristampa dell’album Stand Up
 
jethro-tull-stand-up- pop up cover
clicca sull’immagine
PS, Picture Sleeve
Copertina illustrata. Utilizzato soprattutto per distinguerlo dalle copertine senza illustrazioni
 
Punched cover
Copertina Punzonata. Le copertine punzonate sono in genere quelle di copie promozionali riservate agli addetti ai lavori. (Vedi > PRO nella sezione 1a)
 
Copertina Punzonata punched cover
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Shrink Wrap
Pellicola. La pellicola che sigilla l’album nuovo. Diversa dalla Record Sleeve che protegge la copertina
 
Sleeve, Record Sleeve
Busta trasparente esterna. Ha la funzione di preservare la copertina del disco. Diversa dall’Inner sleeve (la busta interna) che protegge il vinile
 
sleeves
Spine
Dorso della copertina.
 
Spine
Textured Cover
Copertina satinata. (vedi l’immagine qui a fianco)
 
Textured Cover copertina satinata 
clicca sull’immagine

Questo e molto altro lo trovi sul nostro libro VINILE: istruzioni per l’uso:


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1.c – Termini specifici del disco e dell’etichetta

Sigla o termine ingleseTraduzione e/o spiegazioneImmagine
180gm, 200gm…
Vinile pesante (di 180, 200 grammi…). Il peso da una stabilità maggiore al vinile garantendo una riproduzione migliore
 
CV, Colored Vinyl
Vinile Colorato. Ne esistono di ogni colore e di ogni tipo. I più elaborati possono avere anche più colori o decorazioni “Marbled”
 
Colored vinyl disco colorato
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Dead Wax
Letteralmente “ceralacca morta”, ovvero la parte non utilizzata del vinile dove è stampato il Numero di Matrice (Vedi >) e/o altre informazioni sul disco: la data di impressione, il numero della stampa (1a, 2a…), il codice dello stabilimento, la firma del tecnico che ha eseguito la stampa…

Chiamata anche Trail-off o Runout Groove
 
Matrix No. dead wax trail off numero matrice lp vinile
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Die-Cut Records
Disco Fustellato. Sinonimo di Shaped Disc (Vedi > SPD)
 
Flexi-DiscDischi flessibili. Molto diffusi negli anni 70 e 80. Grazie alla loro economicità erano utilizzati spesso per scopi promozionali o come allegati di riviste
 
flexidisc
clicca sull’immagine
Inner Groove, Locked Groove
Solco interno o bloccato. L’inner groove, o locked groove, è la registrazione di una breve parte audio (della durata di un giro di giradischi) che si ripete all’infinito creando un loop che si ripete fin quando non viene tolta la testina dal disco manualmente.
Questo artificio fu inventato dai Beatles per Sgt. Pepper’s e poi ripresa da altri. 
 
LabelEtichetta. L’etichetta all’interno del disco. A volte è usato in senso figurato per indicare l’etichetta discografica
 
Matrix
Numero di Matrice. Codice stampato o inciso a mano sulla Dead-wax (Vedi >) del disco che identifica la Master Copy utilizzata per stampare la copia dell’album. (vedi l’immagine qui a fianco).
La matrice non identifica l’edizione dell’album (che è identificata dal Numero di Catalogo – Vedi > Cat.No. in 1a) ma il Master da cui è stampata la copia che si ha tra le mani.
E’ da questo numero che i collezionisti possono risalire alle prime stampe di un disco, quelle più ricercate
 
Matrix No
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PDK, Picture Disc
Vinile “fotografico”. Data al complessità della stampa, di norma i Picture Disc hanno qualità inferiore ai vinili normali
 
Picture disc
Runout o Runoff Groove
La parte finale del disco non registrata. Sinonimo di Dead-Wax (Vedi >)
 
SPD, Shaped Picture Disc, Die-Cut Record
Disco Sagomato. Vinile con forma diversa dalla classica forma circolare. Chiamato anche Die-Cut Record, letteralmente disco fustellato
 
vinile sagomato shaped disc
clicca sull’immagine
Trail-off
La parte finale del disco non registrata. Sinonimo di Dead-Wax (Vedi >)
 


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Parte 2 – I Difetti del vinile

Condizioni

L’importanza di un vocabolario tecnico, oltre a quello di descrivere le caratteristiche di un disco, è quella, come detto, di descriverne lo stato di conservazione ed eventuali difetti.

Avendo ormai i vinili degli anni ’60 quasi cinquant’anni, ed essendo un oggetto di largo consumo (e quindi non sempre conservati con la dovuta cura), è molto importante per i collezionisti riuscire ad avere dei termini condivisi che diano l’idea delle condizioni di un disco; ancor di più per quelli che vengono venduti per corrispondenza, su internet o attraverso altri mezzi a distanza che non permettono di vedere in anticipo l’album.

Questa sezione è dedicata quindi ai termini che descrivono le condizioni d’uso di un disco.

2.a – La scala di valori

Ancora prima di parlare di difetti, volevo spendere due parole sulle scale di valori.

Accanto all’esigenza di descrivere le caratteristiche e le condizioni del disco, infatti, i cultori del vinile hanno sempre tentato di creare una scala di valori che potesse dare un giudizio generale dell’album. Oggi tutti (o quasi) ormai si sono uniformati alle scale di valutazioni create dalle riviste Goldmine e Record Collector.

E’ molto frequente, quindi, trovare accanto alla descrizione di un vinile in vendita simboli tipo M (sta per MINT, ovvero Nuovo), NM (NEAR MINT), EX (EXCELLENT), VG (VERY GOOD), G (GOOD), F, P, B (FAIR, POOR, BAD ovvero disco in condizioni pessime).

Su questo argomento è presente una GUIDA APPOSITA.

In questa sede mi sento di dire soltanto che, naturalmente, questi giudizi sono soggettivi e che, se da una parte è vero che un disco nuovo fornisce una prestazione migliore rispetto ad uno rovinato, è vero anche che i dischi in vinile sono oggetti estremamente resistenti e utilizzando un giradischi minimamente decente e, se possibile, una lavadischi (tipo la KNOSTI che costa 30 euro e fa miracoli) è molto difficile trovare un disco inascoltabile. In questi anni ho comprato centiaia di album anche in condizioni pietose e quelli che dopo il trattamento NON erano ascoltabili si contano sulle dita delle mani.

In sostanza non è possibile avere delle valutazioni oggettive ma, se quello che cercate è solo un po’ di buona musica, non c’è neanche da dannarsene più di tanto.
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2.b – Difetti della copertina

Sigla o termine ingleseTraduzione e/o spiegazioneImmagine
ATG, Autographed, Signed
Autografato. In questo caso trattasi non di difetto ma di impreziosimento del disco (sempre che l’autografo sia vero 🙂 )
 
Signed vinyl
clicca sull’immagine
Bloch, Stain, BlemishMacchia, Chiazza. Indicano macchie o aloni della copertina o dell’etichetta del disco
 
Barry White Love Unlimited Orchestra Retro
clicca sull’immagine
CC, Cut Corner
Copertina tagliata (agli angoli)
 
CO, COH, Cut-Out Hole
Buco per ritiro. Foro o incisione della copertina fatta sui dischi destinati al ritiro dal mercato. Il CO indica, dunque, che l’album è stato in qualche modo reimmesso sul mercato dopo esserne stato precedentemente ritirato
 
Cutout_CD
cutout LP
clicca sull’immagine
Flaw, Marring
Difetti. Termini generici che indicano difetti del disco
 
Rent, Tears
Rottura, strappo. Altri due termini con cui vengono indicati difetti sulla copertina nelle descrizioni degli album
 
RW, Ring Wear
“Usura circolare”. Segno circolare del disco impresso sulla copertina. Difetto molto comune dei dischi non in buono stato
 
ringwear usura circolare
clicca sull’immagine
SM SPL, Seam Split
Dorso rotto. Sulla gravità di questo difetto vedi la voce sopra “Taped Seam”
 
STOC, SOC, Sticker on cover, Stickered Cover
Adesivo sulla copertina. Gli adesivi “promozionali” attaccati alla pellicola protettiva del disco hanno un loro valore ed in genere i collezionisti le conservano. A volte questi adesivi erano attaccati direttamente sulla copertina (stickered cover) e oggi sono utili per riconoscere l’edizione particolare dell’album.
Se l’adesivo è attaccato non dalla fabbrica ma dal proprietario (spesso negozi, radio… ma anche privati) è considerato un difetto nella valutazione dell’album
 
Sticker adesivo sulla copertina stickered cover
clicca sull’immagine
STOBC, SOBC, Sticker on back cover
Adesivo sul retro della copertina. Valgono le stesse considerazioni di STOC (Vedi >)
 
 
Taped Seam
Scotch sul dorso. Dorso della copertina strappato e riparato con scotch. E’ un difetto più grave di quello che sembra in quanto il dorso è la parte visibile del vinile quando è riposto ed un dorso illegibile o visibilmente usurato è antiestetico e poco pratico
 
Taped seam scotch sul dorso del disco vinile
clicca sull’immagine
TOC, Tape on cover
Scotch/Nastro adesivo sulla copertina. Strappo o taglio riparato con nastro adesivo. In genere lo scotch fa ancora più danni perchè con il tempo si scurisce e diventa molto evidente
 
TOBC, Tape on back cover
Scotch/Nastro adesivo sul retro della copertina 
WOC, Writing on cover
Scritta/e sulla copertina. Negli anni ’60 e ’70 era frequente scrivere il proprio nome sulla copertina dell’album in modo da rendere riconoscibile la propria copia dell’album
 
Writing on cover WOC scritte sulla copertina
clicca sull’immagine
WOBC, Writing on back cover
Scritta/e sul retro della copertina. Altrettanto frequente in quel periodo era segnare delle note sui titoli delle canzoni indicando le proprie preferenze o altre note
 


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2.c – Difetti del disco e dell’etichetta

Sigla o termine ingleseTraduzione e/o spiegazioneImmagine
ClickScoppiettio. Rumore tipico degli album in Vinile. I Click sono normali ed accentuati nel momento in cui la puntina scende sul vinile, spariscono, in genere al momento dell’inizio della musica  
CrackleFruscio. Insieme di piccoli e ravvicinati Clicks&Pops. Caratteristica dei vinili più rovinati 
HissFruscio. Si potrebbe spaccare il capello e dire che hiss è un rumore di sottofondo generico mentre Crackle è quello tipico del vinile ma, semplificando, i due termini possono essere considerati sinonimi ed indicare entrambi il tipico fruscio dei vinili  
Glossy, SheenLucentezza. I vinili nuovi sono lucidi, questa lucidità con il passare degli ascolti tende a sparire. Un disco opaco o poco lucido, quindi, è un disco che è stato suonato molte volte. Questo è un segno visivo a cui prestare attenzione ma non necessariamente indica un difetto di ascolto. Anzi, un disco lucido ma mal conservato potrebbe suonare peggio di un disco suonato molte volte ma utilizzato e conservato con cura 
PopPop (Non c’è una vera e propria traduzione in italiano). E’ uno scoppiettio incentrato sui bassi. Assieme a piccoli scoppiettii (click) che assomigliano al rumore di frittura, ogni tanto i vinili fanno un POP!, ovvero uno scoppiettio più basso  
ScratchSolco, Riga. Difetto del disco causata da un oggetto contindente che genera un vero e proprio solco sul disco. Generalmente la riga è un problema più grave dei graffi e, sebbene dipenda molto dal tipo di solco e dal giradischi utilizzato per leggere il disco, nei casi più gravi potrebbe compromettere irrimediabilmente l’ascolto
 
Scratch scuf solco riga disco vinile
clicca sull’immagine
ScuffGraffio. L’effetto è come se fosse stata passata della carta vetrata sottile sul disco. I graffi spesso sono causati dallo strifinamento del disco con la busta interna quando viene tirato fuori e riposto. Nella maggior parte dei casi è un problema solo visivo e non uditivo
 
Matrix No & Scuff
clicca sull’immagine
Spindle marks
Segni di “spindle” sull’etichetta. Lo spindle è il perno del giradischi in cui viene inserito il disco (Arbore direbbe il “pirolicchio”). Un disco suonato per molte volte e utilizzato senza particolari cure potrebbe avere degli “spindle marks”: usura dell’etichetta vicino al buco oppure, ma qui siamo di fronte a macellai del vinile, segni sull’etichetta come quelli in foto
 
spindle marks opt
STOL, SOL, Sticker on label
Adesivo sull’etichetta
 
TOL, Tape on labelScotch sull’etichetta  
Warp, Warped VinylVinile deformato. Classica ondulatura dovuta al calore. Nonostante ci siano diversi tutorial su Internet per recuperare un disco deformato, il danno è quasi sempre irrimediabile ed è meglio mettersi l’anima in pace, dire addio al malcapitato e procurarsene una nuova copia 
 
Warped Vinyl
WOL, XOL, Writing on label, X on labelScritte sull’etichetta. Scritta sull’etichetta, dato che spesso la scritta è semplicemente una “X” fatta con il pennarello, esiste anche l’abbreviazione XOL
 
Writing on label WOL scritte sull'etichetta
clicca sull’immagine

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58 commenti

  1. Ammazza che lavorone…
    Io ho capito una cosa sulle valutazioni, cioè che un VG inglese è clamorosamente peggio di un VG americano, forse perche sui cataloghi goldmine, almeno quelli vecchi, non c’è EX, ma VG+…
    Il che è comunque assai complicato, direi…quindi…boh…

    • Io compro quasi solo dall’Europa quindi non so ma ti credo perchè anche per me VG è il gradino più ambiguo della scala. Quando poi è un privato a vendere non ne parliamo.
      Ci puoi trovare di tutto.
      Per ovviare cerco di fare affidamento sulle foto dell’inserzione.
      Resta comunque il fatto che un acquisto “al buio” su internet costa in media 5-10 euri; per questa cifra in definitiva sono anche disposto a rischiare.

  2. Be’ una volta guardavo foto, aspettavo, tentennavo, sceglievo quello che conoscevo. Ora cerco solo roba sconosciuta da canada o USA, dove veramente ci sono personaggi che vendono Lighthouse, Bread, Petra, Triumph e tantissimo altro a 1 – 2 dollari. Ma rarissimamente ho trovato dischi scadenti, come audio. Quelli li trovi coi Pink Floyd, con gli Stones con tutti quelli che riescono a far vendere anche dei discacci segnati…ma i Lighthouse…e chi li compra se nemmeno di sentono?

    • Sì, anche perchè la maggior parte dei dischi di cui parli non ha mai visto un giradischi in vita sua quindi problemi di “scuff” e “scratch” non dovrebbero averne.
      Pensavo a quanti dischi sono stati suonati per la prima volta dopo trenta/quaranta anni di attesa su uno scaffale, protagonisti di storie viniliche estremamente malinconiche.

  3. Ciao riguardo ai difetti del vinile, ovunque si parla pochissimo o nulla di alcuni difetti invece molto diffusi nei vecchi vinili (e non solo). Parlo della “marmorizzazione” e dell’opacizzazione dei dischi. In particolare l’effetto marmorizzato si riscontra molto spesso e credo sia dovuto allo sfregamento del disco sulla carta (o anche solo al contatto?). Mi piacerebbe leggere di più su questo difetto così diffuso ma così poco descritto e sviscerato. Se c’è qualcuno che sa approfondire la questione è il benvenuto!

    • Ciao Massimo, della marmorizzazione non ne avevo mai sentito parlare e non sono convinto di aver capito bene cosa intendi. Penso però che tu stia parlando dell’effetto che è descritto alla voce “scuff”.
      Per quanto riguarda l’opacizzazione effettivamente hai ragione. Una delle caratteristiche di un vinile molto ascoltato un sacco di volte è che tende a perdere lucidità. In genere è un problema più visivo che uditivo e non è categorico che un disco più lucido suoni meglio di uno meno lucido però ci sta.
      Qualcuno sa come si chiama in inglese questa opacizzazione così inserisco la voce.
      Grazie di aver scritto.

  4. Leggendo quanto scritto su questo blog, sembra che la macchina lavadischi sia risolutiva in molti casi. Nel documento consigliato e scaricabile in pdf, Diego Nardi all’opposto ne magnifica l’inutilità.
    Qual’è la verità?

    • Ciao Mario, mettiamola così: è il lavaggio del disco ad essere risolutivo in molti casi.
      Nardi dice che questo lavaggio lo puoi fare benissimo nel lavandino di casa tua con il detersivo per i piatti, e sicuramente è così.
      Secondo me, per quello che costa (una cinquantina di euro), avere un macchinario che non sporca e che riduce i rischi di far cadere i dischi o fare altri disastri può essere comodo. Sono anni ormai che uso la knosti ed ho lavato un centinaio di dischi con risultati sempre ottimi.
      Un saluto.

      • Le mie uniche perplessità al lavaggio stile stoviglie sono relative al calcare disciolto nell’acqua cittadina.
        Ricordo che avevo in passato fatto esperimenti come quello descritto da Nardi e a volte mi sono trovato cumuli di calcare intorno allo stilo e un ascolto la prima volta non proprio entusiasmante, altre volte no e ho ho invece avuto risultati insperati…mah!
        Andrebbe quindi usata acqua distillata almeno in fase di risciacquo, ma in tal modo il metodo perde un po’ di praticità…..

      • MI permetto di aggiungere qualcosa al tuo splendido glossario.
        Nella “Dead Wax” non c’è solo il numero di matricola, spesso vi è impressa una data e talvolta l’adetto al transfert vi incide il suo nome con una sorta di piccolo bulino.
        Ad esempio i transfert eseguiti da Arun Chakraverty, un ingegnere molto attivo negli anni 70-80, sono caratterizzati dalla presenza della sua “firma” ARUN proprio nella Dead Wax.
        Basti osservare vecchi album dei Pooh come “Boomerang” oppure “Viva”.
        A volte vi ho beccato la firma “LAURA”, ma non sono riuscito a risalire alla persona.

        Ciao ciao
        Mario

        • Con la knosti non hai nemmeno il problema del liquido dato che ne fornisce uno apposito.
          Io però una volta finito me lo sono rifatto in casa con acqua distillata ed alcol puro.

  5. Complimenti per il lavorane, curato e dettagliato. Come collezionista alle primissime armi non posso che ringraziare. E qualche fregata l’ho presa comunque… ma ovviamente ci sta!
    Ma degli acquisti online tipo Australia o Giappone, statisticamente qualcuno ha preso delle fregature, perché nonostante i vari costi aggiuntivi mi sembra che i prezzi siano interessanti.

    • Ciao Stefania, grazie mille per i complimenti.
      Non ho capito bene se quella sui vinili australiani e giapponesi era una domanda o no.
      Non ho mai avuto problemi ad acquistare in nessun paese in particolare (tra l’altro le edizioni giapponesi sono una garanzia di qualità di stampa), personalmente, però, a parità di dischi preferisco cercare in Europa almeno per risparmiare tempo e costi di spedizione.
      In questo c’è da riconoscere che il servizio postale inglese è imbattibile, la spedizione di un disco costa meno che spedire dall’italia e ti arriva in pochi giorni.

  6. Buongiorno, innanzitutto complimenti per queste guide perchè sono utilissime a persone come me che sono completamente a digiuno dell’argomento! Me ne sono servita perchè devo fare un regalo ma non so da dove partire..Allora io ho trovato su Discogs un’edizione di “The Dark side of the Moon” del 2011, nella descrizione è indicato “mint” e “sealed”, dunque immagino che sia pari al nuovo ed addirittura sigillato. Adesso quello che non mi convince è che viene venduto a 29.99 euro. Su amazon lo si trova a 90 euro…Ecco potrei avere un vostro parere? Ci sono altri parametri che devo controllare? Graziee

  7. salve ,devo dire molto interessante il tutto. Io sono appassionato di vinile ho anche a casa un vecchio jukeboxx.Avrei solo un appunto, per i dischi OBI giapponesi ,diversi libri che ho letto,sconsigliano le stampe giapponesi in quanto costose e di pessima qualità,ho letto che hanno aumentato le stampe di alcuni vecchi dischi a tiratura limitata facendo scendere il mercato,e quindi creando un problema per i collezionisti,io ho comprato dischi in tutto il mondo meno che in Giappone anche se il disco mi sarebbe interessato,complimenti per il lavoro
    Roberto

    • Ciao Roberto. Grazie per i complimenti. Sei la prima persona in assoluto che sento parlare male dei dischi giapponesi altrimenti osannati da tutti i collezionisti. Dato che è un mercato che conosco poco chiedo a qualcuno di confermare o meno. Un saluto.

      • Assolutamente errato. Posseggo molte stampe giapponesi, originali e recenti, sono strepitose. Qualità del vinile (assenza di fruscio e disco piatto) fanno di queste stampe un must. Roberto, non dar retta a riviste o altro, a volte lo fanno per scopi commerciali. Prendine uno e vedrai che non riuscirai più a starne senza.
        Ciao

  8. Ho scoperto solo oggi il forum ed è molto interessante. Posseggo una certa quantità di vinili e sono lamia passione. Sto inserendo la mia collezione sul sito discogs dove però si parla per lo più inglese, che conosco abbastanza ma non per i termini tecnici. Per questo siete di grande aiuto. Devo cercare quel coso per lavare i dischi… ciao a tutti i vinilici!!!

  9. buongiorno e scusate l’intromissione! Pagina molto interessante, complimenti! ho diversi dischi in vinile , circa 3000 la maggior parte new wave tra cui dark, punk e affini che sono i generi che preferisco. Ho cambiato , nel corso del tempo, diversi impianti,giradischi e testine e puntine quindi un pò di esperienza a rigurado ce l’ho. Vorrei porgerVi però un quesito: un vinile appena comprato di musica jazz,(quindi nuovo e non usato) quando la puntina arriva all’ultimo traccia, non si ferma e va oltre, arrivando addirittura a toccare il perno centrale strisciando ovviamente sull’etichetta. Questo “difetto” lo fa sia da un lato che dall’altro e su diversi giradischi. Ora, dato che anche in passato mi è capitato la stessa cosa su altri vinili, vorrei sapere da Voi se si tratta di un “difetto” di stampa del vinile o cosa. Grazie e buona vita. Nicola – Altamura. P.S. Il mio giradischi principale è un Toshiba SR-370 con plinto in ceramica (17 kg di peso in totale) testina AT120E.

    • Ciao Nicola è la prima volta che sento una cosa del genere 🙂
      Controlla se sulla dead wax (la parte vuota tra i brani e l’etichetta) ci sono i solchi finali, una spirale che termina in un cerchio e che servono proprio a bloccare la puntina prima di arrivare sull’etichetta. Se non ci sono è stato inciso male il disco e tutte le copie fanno questo scherzo. Se ci sono allora può essere la tua copia che è stata stampata male o si è rovinato il solco. ciao

  10. Buongiorno a tutti, volevo una info se possibile.
    mi e capitato un vinile (Peter Gabriel IV) con la stessa etichetta (label) da ambo i lati.
    I pezzi sui due lati sono diversi e corrispondono a quelli riportati sul dorso della copertina.
    E un difetto riconosciuto? E se si, come si chiama?

    • Ciao Stefano, il tuo è un esempio di quello che gli inglesi chiamano mispress (errore di pressatura). La stampa di vinili è un processo industriale e cose di questo tipo capitano. Sono noti dischi con lo stesso lato inciso da entrambe le parti, con due lati di due artisti diversi o con il disco inciso correttamente ma con l’etichetta che riporta la tracklist errata o con errori di ortografia (questi ultimi errori di stampa si chiamano misprint). In genere non aumentano il valore del disco. Puoi comunque fare il figo con gli amici dicendo di avere una copia unica, o almeno molto rara, del disco . Ciao

  11. ciao a tutti. ho un lp- etichetta carosello- cln 25041- 1974.
    titolo-feelings– music by JAY RICHFORD E GARY STEVAN..
    SUL VINILE CE UN SIGILLO (DISCO INVENDIBILE- CANPIONE)
    IL VINILE E PERFETTO COME PURE LA COVER, VOLEVO SAPERE LA SUA QUOTAZIONE..
    ACETTO OFFERTE.

  12. Non so se è possibile ancora fare una domanda. Volevo sapere se la data di stampa del disco, incisa sul disco stesso, si trova solo nei vinili (nel caso specifico 33 giri) italiani o se è presenmte anche nei vinili stamapati in altre nazioni. Ho White Album dei Beatles n. 0067457, con data 14-11-1968; è stato stampato in Italia, è una prima edizione, ha un certo valore ?
    (Ho, ad esempio, un altro White Album senza numero, con incisa la data 1977)

    • Ciao, si la data era riportata sui vinili italiani. Sull’etichetta o sul retro dovresti trovare scritto Made in Italy o comunque i credits in italiano. La copia del 1968 è un bel pezzo, il problema è che parliamo di uno dei dischi più diffusi del mondo e di “prime stampe” ne esistono centinaia di migliaia di copie in circolo.

  13. Grazie, davvero utilissimo, anche per capire certi termini in eventuali traduzioni. Inoltre: cos’ è un heavyweight black and white marble-effect vinyl? Chissà se potrai aiutarmi?

    • Ciao Roberto è come togliere una scritta a penna da un foglio di carta. Ci sono diversi articoli su internet (cercali) che propongono acetone, dentifricio, gomme da cancellare… Io ti dico che le copertine, soprattutto se colorate, sono molto delicate quindi stai attento a non fare un casino. A volte è meglio tenersi una scritta piuttosto che una copertina scolorita o macchiata. Ciao

  14. Complimenti, ho una domanda, alcuni gruppi alla fine dell’ultima traccia alla fine mettevano il finale che continua, ripetendo all’infinito il finale del brano. Come si può definire questo trucchetto? Che penso sia possibile solo con il vinile. Grazie

  15. Penso anch’io si riferisca al Pepper, anche perché non ho memoria di altri artisti che abbiano usato questo “trucco”.

  16. Innanzitutto grazie per aver accettato la mia iscrizione e complimenti per il lavoro svolto,
    pongo un quesito.
    Ho un centinaio di vinili, tutti degli anni 70 e 80, dei generi più vari e artisti noti e non (collezione di Nico dei Velvet Undergroung da solista per esempio) , con i segni del tempo e dell’uso ma di uso attento. Purtroppo una parte di questi vinili hanno il dorso “graffiato” dalle unghie della mia gatta (il dorso perchè i vinili sono affiancati l’uno all’altro). Detto che mi rendo perfettamente conto che hanno subito quasi uno scacco matto, è ipotizzabile pensare che il loro valore possa essere almeno il 20 % dello stesso vinile ma in condizioni NM o li devo considerare a tutti gli effetti dei bad ?
    Grazie

    • Ciao Diego, dipende da quanto sono graffiati. Un conto è se il dorso tiene ancora il disco ma presenta qualche graffio, un altro è se è stato completamente rovinato e il disco ci passa attraverso. Tieni presente comunque che applicare formule matematiche ai dischi non va mai bene. Certo non puoi venderli a prezzo pieno, ma se sono dischi “richiesti” qualcuno che pur di pagarlo poco è disposto a prenderlo con il bordo rotto lo trovi. Un saluto

  17. Ciao volevo sapere cosa significa LOP e poi un numero di 5 cifre? Ho un LP di VASCO ROSSI con stampato sulla copertina in alto adx LOP 14056 cosa significa?

    • Ciao quello è il numero di catalogo del disco. Un numero di serie univoco per riconoscerlo. I numeri di serie LOP sono della casa discografica Lotus, mi sa che hai dei disconi. Ciao. Antonio

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