Caravan: In the Land of Grey and Pink

caravan in the land of grey and pink Fronte completo

Canterbury Scene for Dummies 4

Prosegue una delle saghe storiche del blog, iniziata nell’ormai lontano 2012, che cerca di tracciare un itinerario nella difficile ed insidiosa Scena di Canterbury passando per album di (relativamente) facile ascolto.

Questa è la volta di In the land of Grey and Pink dei Caravan.

Nati da una costola del gruppo adolescenziale Wilde Flowers, come tutti i gruppi canterburiani del resto, i Caravan sono uno dei protagonisti della Scena di Canterbury. A differenza dei “jazz-rock” Soft Machine e National Health o degli “psichedelici” Gong, però, loro sono stati sempre il gruppo più propriamente progressive della combriccola.

Dopo una buona prova di esordio con un disco omonimo, i Caravan avevano già dato una prova delle loro capacità con l’ottimo If I Could Do It All Over Again, I’d Do It All Over You, album uscito nel 1970 che, nonostante una copertina accattivante e una manciata di brani che sfiorano il capolavoro (oltre alla title track anche le mini suite And I Wish I Were Stoned / Don’t Worry e Can’t Be Long Now / Françoise / For Richard / Warlock), non riesce ad avere il successo che merita.

Forse per i titoli eccessivamente lunghi e difficili da ricordare, forse per l’allusione erotica del titolo o forse perché non è che i 4 fossero degli adoni (c’è una foto che li rappresenta in tutto il loro splendore in questo post quando si parla di Waterloo Lily) fatto sta che il successo non arrivò ed i Caravan dovettero dare un’altra prova del loro talento per dimostrare al mondo di esistere.

E questa prova arrivò l’anno successivo con In the Land of Grey and Pink.

Il disco è un semi-concept album (la stessa formula di Atom heart Mother dei Pink Floyd e di Tarkus degli ELP ad esempio) vale a dire un album con una facciata occupata da un unico brano “concept” ed un’altra da singole canzoni slegate fra di loro.

Il primo lato, quello con i brani singoli, è l’ennesima prova delle doti straordinarie di songwriter del chitarrista Pye Hastings e del bassista Richard Sinclair: canzoni come Golf Girl o la title track suonano pulite e lineari.

Il secondo lato, invece, interamente occupato dalla suite Nine Feet Underground, è considerato dalla critica come il miglior momento in assoluto della band ed è uno sfoggio dell’altra caratteristica del gruppo: il groove progressive dei fratelli Sinclair (oltre a Richard già citato c’è anche il fratello/tastierista Dave).

caravan in the land of grey and pink Deluxe Edition advert

Siamo di fronte ad un grandissimo disco. I brani sono sempre ottimi e la copertina bellissima, come nel disco precedente ma in questo i Caravan lavorano anche ad un titolo che sia memorizzabile (anche se un po’ troppo debitore a In the Court of the Crimson King) e a delle hit da classifica.

Eppure il posto nella storia della musica continua a non arrivare!

A posteriori la parte più debole dell’album è la tanto decantata suite Nine Feet Underground che è troppo anonima (le varie parti suonano bene ma sono irriconoscibili una dall’altra) ed ha una tastiera con una timbrica troppo acida per il progressive “armonico” dei Caravan. Una tastiera del genere poteva andar bene nelle improvvisazioni di Mike Ratledge dei Soft Machine più che in un album pop come questo.

Non a caso nel remix del brano fatto nell’edizione del quarantennale, ad opera del solito Steven Wilson, in Nine Feet Underground il suono stridulo della tastiera è stato depotenziato se non addirittura tolto rendendo la suite decisamente più piacevole (vedi sotto).

Al di là delle considerazioni e delle riscritture della storia, quelle che piacciono tanto ai blogger musicali, però, i fatti accaduti non si possono cambiare. Ed i fatti dicono che il successo planetario non arrivò neanche con questo album, che i Caravan l’anno successivo sfornarono il terzo capolavoro di fila (quel Waterloo Lily di cui ho già parlato in questo post e che per me resta il loro disco migliore), poi un altro ottimo album progressive (For Girl who Plump in the Night), quindi una decina di buoni album rock-pop (l’ultimo è del 2013), e hanno fatto tutto questo senza che la maggior parte degli abitanti del pianeta abbia mai sentito parlare di un gruppo chiamato Caravan.


Le edizioni in vinile

A dispetto dei loro insuccessi presso le grandi masse, i Caravan godono di un ottimo mercato musicale in vinile e In the Land of Grey and Pink, nonostante sia stato ristampato diverse volte, incluse due ristampe recenti a 180 grammi, è praticamente impossibile riuscire a portarsene a casa una copia decente (incluse le spese di spedizione se acquistato online) a meno di 25-30 euro.

Questo vale anche per la mia copia che vedete in foto che è una ristampa “povera” del 1977 di provenienza francese con copertina non apribile e busta interna trasparente in polietilene (più minimale di così si muore):

Titolo: In the Land of Grey and Pink – Artista: Caravan – Etichetta/N. serie: Les Disques Motors ‎– 2445 203 – Formato: Vinyl, LP, Album, Repress – Paese: Francia – Anno: 1971 (ristampa del 1977) – Data di acquisto: 3 aprile 2011 – Prezzo: € 18 – Venditore: NEIL93 su CDandLP.com.

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40th Anniversary EXCLUSIVE LIMITED EDITION 2LP MARBLE

Nel 2011, in occasione del quarantennale dell’album, è uscita una versione celebrativa a cui non ho saputo resistere:

caravan in the land of grey and pink Deluxe 40th anniversary Edition

Questa versione dell’album è un ottimo esempio di Edizione Deluxe fatta non solo per fare cassa ma con un occhio di riguardo per i fan.

L’album è una riedizione in edizione limitata (500 copie numerate) su doppio vinile rosa 180g “marble” con delle venature diverse per ogni copia. Il primo disco è l’album originale remasterizzato, l’altro su un lato ha due outtakes (Aristocracy e Frozen Rose) e due demo (Winter Wine in versione strumentale e Love to Love You) e sull’altro lato la già citata versione remixata da Steven Wilson della suite Nine Feet Underground.

Il tutto condito da una grafica sia della copertina che delle due buste interne di gran classe e da un prezzo più che accettabile (io l’ho pagato € 29,99).

Per la cronaca l’edizione del quarantennale è uscito anche in versione CD + DVD con numerosi altri outtakes in più.

Titolo: In the Land of Grey and Pink – Artista: Caravan – Etichetta/N. serie: Deram ‎– 533 420-0 – Formato: 2 × Vinyl, LP, Limited Edition, 500 copies; Splatter pink – Paese: Europe – Anno: 1971 (ristampa del 2011) – Data di acquisto: 10 ottobre 2011 – Prezzo: € 29,99 – Venditore: Sito della Universal Music.


CANTERBURY SCENE for DUMMIES

La saga Canterbuty Scene for Dummies che parla degli album della Scena di Canterbury accessibili al grande pubblico ha una lunga storia alle spalle su questo blog.

Dopo il POST INTRODUTTIVO il percorso è proseguito con:


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2 commenti

  1. Questo album lo ascoltai la prima volta addirittura in biblioteca Sala Borsa a Bologna, dove era tra i tanti in prestito…poi non ricordo se ho mai avuto il cd, ma di sicuro alla fine l’anno scorso ho comprato il vinile deram, non male, originalissimo.
    Certo la stampa su grigio rosa mica male!
    Ciao
    E buon 2015!

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