Artista: Adriano Celentano Con Eraldo Volonté & His Rockers – Titolo: Rip It Up / Jailhouse Rock / Tutti Frutti / Blueberry Hill – Tipo: EP – Anno: 1958 – Etichetta: Music – N. Catalogo: EPM 10123
Artista: Adriano Celentano Con Eraldo Volonté & His Rockers – Titolo: Tell Me That You Love Me / The Stroll / Man Smart / I Love You Baby – Tipo: EP – Anno: 1958 – Etichetta: Music – N. Catalogo: EPM 10132
La cultura del vinile non può prescindere dall’arte visuale delle sue copertine.
La copertina è parte del disco che contiene e, anzi, la anticipa.
E’ inevitabile, quindi, che in un blog che parla di dischi in vinile, diversi articoli sono dedicati all’arte delle copertine e all’aspetto visuale dei dischi in vinile:
Inizialmente alcuni post erano dedicati a foto vintage sul mondo del vinile o ad artisti famosi ed al loro rapporto con i dischi.
Queste sono le prime due:
La Vintage Collection e Stars & Vinyls (Vintage collection 2).
Dato che le foto sui vinili sono migliaia, con il tempo ho preferito pubblicarne molte altre nella pagina Facebook di Alla ricerca del Vinile Perfetto e, di recente, sul VINILE PERFETTO Magazine, esperimento che purtroppo ha avuto vita breve.
Un excursus sulle copertine del gruppo progressive veneto de Le Orme ed allo stesso tempo un piccolo viaggio nell’arte contemporanea attraverso gli artisti che ne hanno disegnato le copertine:
Un post con l’elenco completo delle copertine disegnate dai maestri del fumetto italiano.
e Quelle di Hugo Pratt?
e poi ancora Milo Manara, Guido Crepax e tanti altri.
Ad ottobre del 2012 Celentano ha suonato per due sere consecutive all’Arena di Verona. Io sono stato alla prima delle due sere ed ho scattato delle foto che ho riportato per intero in QUESTO POST.
Non è un post propriamente di vinili ma parliamo sempre di musica e di immagini.
Bianco e Nero, bene e male, giorno e notte. Gli opposti si attraggono e si influenzano fra di loro.
Sono sempre stato affascinato dalle copertine monocromatiche e ho dedicato diversi post alle copertine della Saluzzi’s Home Record Collection in bianco e nero.
Il PRIMO POST è dedicato a due pilastri della SHRC con le copertine totalmente in bianco e nero: Nothing like the Sun di Sting e l’omonimo terzo album dei Velvet Underground
Il SECONDO POST della saga: Camembert Electrique una delle vette inarrivate dei Gong e un caposaldo della musica degli anni ’70 e due album italiani, C’è chi dice no di Vasco Rossi e Geppo il Folle di Adriano Celentano.
Il TERZO POST dedicato ai dischi con la copertina completamente bianca: White Album dei Beatles e the Wall dei Pink Floyd.
Per oltre un decennio i King Crimson hanno prodotto album le cui copertine sono state disegnate o riprendevano quadri di Pamela June Crook.
I tratti della Crook, che si ispirano alla pittura simbolista di Paul Delvaux, Maurice Denis e Pierre Puvis de Chavannes ma anche a Henry Rousseau, hanno fortemente caratterizzato l’immaginario dei fan del Gruppo di Robert Fripp.
Il post prende spunto dall’analisi di questi album (che tra album in studio, live, raccolte e progetti collaterali sono circa una ventina) per fare un vero e proprio excursus della storia dei King Crimson.
Prima di partire per il meritato ponte del primo novembre, volevo terminare il discorso degli anniversari dimenticati passando in rassegna gli album della SHRC del 1982, e che quest’anno dunque compiono 30 anni, ma di cui nessuno parla.
Quel periodo è stato l’apice dello sfruttamento commerciale del vinile, quindi l’offerta musicale spesso scadente era accompagnata da un packaging poco curato: copertine non apribili, mancanza di inserti, vinili sottilissimi…
Ciò non toglie che a parte l’Arca di Noè, di cui ho già parlato qui, ho trovato almeno un paio di album.
Dopo il post sull’aria che si respirava a Verona i giorni prima del concerto finalmente il grande momento è arrivato. In questo post, quindi, ci sono tutte le foto scattate durante il concerto di Adriano Celentano live all’Arena di Verona la sera dell’8 ottobre.
Proseguo la rassegna degli album completamente in bianco e nero della SHRC iniziata nel post di venerdì.
Tra le varie “donazioni” fatte alla Saluzzi’s HRC c’è un gruppo di 45 giri appartenuti a mio zio e sua sorella quando erano piccoli.
Non sono appassionato di 45 giri, più che altro perchè non li ascolto mai (negli anni 10 del 2000 è impensabile alzarsi ogni 3 minuti per andare a girare lato) ma questi sono cimeli originali degli anni 60!!!
Ho sempre pensato che questi fossero anche i pezzi più preziosi della mia collezione. In realtà girando su Discogs ho scoperto che questi dischi te li tirano dietro.
Però vabbè… ormai avevo già fatto le foto.
Ecco quindi un post sui 45 giri di mio zio!!