Termino il riepilogo del 2013 musicale, iniziato con il post sulla Dead Poet Society e proseguito con gli album più belli e gli eventi mondani più cool, con una piccola riflessione su quelle che sono state le tendenze (non dico mode perché il concetto di “moda” è ormai passato di moda 🙂 ) di quest’anno.
Continuando il gioco di parole, dato che una delle mode del momento è quella di fare classifiche di ogni tipo, ho numerato le tendenze per far sembrare il post una classifica, anche se in realtà l’ordine (a parte la numero uno, naturalmente) è abbastanza casuale.
Dopo quello sugli anni ’80, un’altro dubbio amletico mi assale:
Ogni volta che si parla di ritorno al vinile spunta sempre fuori qualcuno che si interroga sul perché di questo successo e, non riuscendo a capire, pensa che l’unico motivo plausibile sia che i vinilomani siano dei babbei abbindolati dalle case discografiche, o che siano semplicemente dei fanatici (per non dire di peggio).
In realtà è comprensibile che questo qualcuno abbia delle difficoltà a capire perchè per la prima volta dopo tanti anni, ma tanti tanti anni, per fare un passo avanti abbiamo dovuto fare un piccolo passo indietro.
Questo è quello che è successo con la musica digitale e con il vinile.