Dopo quello sugli anni ’80, un’altro dubbio amletico mi assale:
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Come tutti quelli che hanno vissuto la propria adolescenza nell’era pre-internet, anche io ho avuto la mia fase fumettara.
Anzi, prima di capire che nel mio tempo libero avrei voluto essere un blogger musicale, per un breve periodo avevo anche pensato di voler essere un blogger fumettistico (in giro su internet si trova ancora qualcosa).
E’ bastato però partecipare ad un Rimini Comix di qualche anno fa per farmi cambiare idea: addetti ai lavori volenterosi ma a dir poco disperati e pubblico poco e “di nicchia” (per usare un eufemismo).
Oggi sembra che qualcosa stia cambiando; blog come l’Antro Atomico del Dr Manhattan spopolano sul web anche tra i non addetti ed il recente Lucca Comics ha avuto gli onori della cronaca Mainstream (le foto di questi ragazzi vestiti da personaggi dei fumetti erano dappertutto).
La cosa che mi colpisce positivamente, però, è l’aiuto che gli amanti della musica stanno dando più o meno consciamente ad un’arte “affine” ma che se la sta passando male ed ha bisogno di una mano. Ed allora mi piacciono i post di un Tim Tirelli sui fumetti o le attenzioni che il magazine Rolling Stone sta dando al mondo delle strisce disegnate.
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Cerco di dare un mio piccolo contributo allo sdoganamento del fumetto nel mondo del fighetto (che fa anche rima), facendo un elenco abbastanza ragionato dei dischi con le copertine disegnate dai grandi autori di fumetto italiani.
Scartabellando qua e la, infatti, ne ho trovate veramente tante e nella maggior parte dei casi poco conosciute.
Un discorso sui fumetti non puo’ che iniziare con il genio maledetto del disegno italiano che tra la fine dei ’70 e gli anni ’80 ha realizzato diverse copertine:
Ha lavorato anche con i bolognesi Gaznevada non realizzando però nessuna copertina di loro album.
Il problema di Pazienza illustratore è che ha un tratto troppo riconoscibile e nella maggior parte dei casi le sue copertine non caratterizzano graficamente l’album (come potrebbe essere, per capirci, il disegno sulla copertina di In the Court of the Crimson King) ma sembrano semplicemente dei disegni di Pazienza sulla copertina di un disco.
Certo se avesse saputo quello che sono diventati, non so se oggi sarebbe così fiero di aver disegnato la copertina di un disco di Minghi o di Vecchioni 🙂
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Altro fenomeno del fumetto italiano (anzi, della letteratura italiana).
Gli album:
Ho trovato poi altri 3 album che sono: Tango del Trio Esquina, A Corto Maltese di Ougun Ferraille e Les Tangos de Corto di César Stroscio & Esquina, ma in questo caso sono i musicisti che hanno fatto un album ispirandosi ai fumetti di Pratt e non il contrario:
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Anche Manara si è cimentato nella realizzazione di diverse copertine di dischi:
A differenza di Pazienza, Manara è il disegnatore che meglio si è saputo immedesimare nella parte di illustratore di copertine creando, ad esempio per i Biffy Clyro, per Bagio Antonacci o per Lucio Dalla delle copertine che sono veri e propri “marchi grafici” distintivi dell’album.
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Molto più complicata la “discografia” a fumetti dell’autore di Valentina dato che negli anni ’60 Crepax è stato illustratore della Carosello ed ha disegnato tantissime copertine. Il lavoro in questo caso è quindi inevitabilmente parziale:
E poi tante tante tante altre copertine.
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Naturalmente molti altri disegnatori di fumetti hanno ceduto alla tentazione di illustrare la copertina di un disco con risultati altalenanti:
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I DUBBI AMLETICI di un blog alla ricerca del vinile perfetto.
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