U2 The best of 1980-1990 – La Recensione

u2 best of 1980 1990 front cover

Dicembre è sicuramente il mese preferito dalle case discografiche. Come ogni anno, con l’avvento delle feste natalizie, i negozi di dischi pullulano di raccolte particolarmente insignificanti da un punto di vista musicale ma che costituiscono sempre una buona alternativa, sotto l’albero di natale, alla scatola di Ferrero Rocher o alle agendine multi uso.

Quest’anno, però, oltre alle varie compilation di musica latino-americana o alla riedizioni dei dinosauri anni ’50-’60-’70, c’è un Greatest Hits degno di nota. Se non altro perché riguarda una band che, nonostante vent’anni di carriera alle spalle e un successo straordinario, non aveva mai pubblicato antologie ufficiali.

Sto parlando degli U2.

Scalata sui tetti del mondo

Il disco, intitolato THE BEST OF 1980-1990, esce in due differenti versioni: la prima, più generale, comprende i 14 brani che hanno fatto la storia del gruppo; l’altra, per i veterani dell’universo di Bono Vox e Company, cui è allegato un secondo CD contenente numerosi B-side, brani contenuti nei vecchi 45 giri o negli EP ma mai pubblicati negli album.

Come dice il titolo della raccolta, essa non ripercorre tutto il lavoro della band, ma si ferma al 1990. E’, dunque un’antologia degli U2 prima maniera, degli U2 prettamente rock, lontani dalle sperimentazioni elettroniche che costituiranno il fulcro della loro musica degli anni novanta.

E’ una raccolta che racconta la loro scalata al successo, un successo che inizia nei primissimi anni ’80 con quei dischi (BOY e OCTOBER) ingenui ma che già fanno trasparire, in nuce, il sound degli U2, fatto di arrangiamenti essenziali (chitarra, basso e batteria) e dalla voce particolare di Bono Vox che lancia messaggi antibellici e racconta i travagli sociali e sentimentali di un ragazzo irlandese. Bisognerà attendere il 1983, l’anno del loro terzo album (WAR) perché quella stessa formula musicale si concretizzi in brani più maturi quali Sunday, Bloody, Sunday, New years day o 40. I suoni si raffinano, il pubblico aumenta, e se THE UNFORGETTABLE FIRE, del 1984, fa conoscere ai cinque continenti il talento degli U2 (grazie anche al lavoro dei loro due nuovi produttori-ingegneri del suono Brian Eno e Daniel Lanois, che a partire da questo momento collaboreranno stabilmente con la band), THE JOSHUA TREE (1987) li consacra come una delle più importanti Rock band della fine del millennio.

u2 best of 1980 1990 vinile lp double inside insert
L’interno, bellissimo, della versione in vinile

RUTTLE AND HUM, film e cd, dal vivo e in studio, usciti l’anno successivo, sostanzialmente ne ribadiscono il concetto. Gli U2 sono così famosi da permettersi di rivisitare i Beatles o Jimi Hendrix, di scrivere canzoni con Bob Dylan o duettare con B.B.King. Nel 1990 sono all’apice del loro successo, non si può parlare di musica senza tirare in ballo il suono U2. Potrebbero continuare all’infinito con stucchevoli ripetizioni dal sapore commerciale ma Bono e compagni decidono di dare un taglio al passato.

Inizia una nuova era fatta di sperimentazioni musicali e revisitazioni delle mode, del sistema dello spettacolo e della cultura dell’informazione e dei media. Ma questa nuova strada, delineata attraverso gli album ACHTUNG BABY (1991), ZOOROPA (1993) e POP (1997), suscitando problematiche e ricercando soluzioni per la musica del nuovo millennio, è ancora troppo calda per essere celebrata in una raccolta.

Così, mentre esce una videocassetta che documenta una delle ultime tappe del loro coloratissimo e “supertecnologico” POP MART TOUR, gli U2 riflettono, non senza una vena di nostalgia, al percorso che li ha portati ad essere, nel bene e nel male, un pezzo della nostra cultura.

Impossibile non averlo.

Tracce 

u2 best of 1980 1990 tracks
  1. Pride (In the Name of Love) – 3:48 (The Unforgettable Fire, 1984)
  2. New Year’s Day (New version) – 4:17 (War, 1983)
  3. With or Without You – 4:55 (The Joshua Tree, 1987)
  4. I Still Haven’t Found What I’m Looking For – 4:38 (The Joshua Tree, 1987)
  5. Sunday Bloody Sunday – 4:40 (War, 1983)
  6. Bad – 5:50 (The Unforgettable Fire, 1984)
  7. Where the Streets Have No Name – 4:35 (The Joshua Tree, 1987)
  8. I Will Follow – 3:36 (Boy, 1981)
  9. The Unforgettable Fire – 4:53 (The Unforgettable Fire, 1984)
  10. Sweetest Thing – 3:00 (inedita)
  11. Desire – 2:59 (Rattle and Hum, 1988)
  12. When Love Comes to Town – 4:17 (Rattle and Hum, 1988)
  13. Angel of Harlem – 3:49 (Rattle and Hum, 1988)
  14. All I Want Is You – 6:31 (Rattle and Hum, 1988)
  15. One Tree Hill (pubblicata solo per il mercato giapponese) (da The Joshua Tree, 1987)
  16. October – 2:20 (bonus, non è indicato tra le tracce) (October, 1981)

B-sides 

  1. The Three Sunrises – 3:52 (tratto nell’EP Wide Awake in America)
  2. Spanish Eyes – 3:14 (retro di “I Still Haven’t Found What I’m Looking For”)
  3. Sweetest Thing – 3:03 (retro di “Where the Streets Have No Name”)
  4. Love Comes Tumbling – 4:40 (tratto da Wide Awake in America)
  5. Bass Trap – 3:31 (retro di “The Unforgettable Fire”)
  6. Dancing Barefoot – 4:45 (retro di “When Loves Comes to Town”)
  7. Everlasting Love – 3:20 (retro di “All I Want Is You”)
  8. Unchained Melody – 4:52 (retro di “All I Want Is You”)
  9. Walk to the Water – 4:49 (retro di “With or Without You”)
  10. Luminous Times (Hold on to Love) – 4:35 (retro di “With or Without You”)
  11. Hallelujah, Here She Comes – 4:00 (retro di “Desire”)
  12. Silver and Gold – 4:37 (retro di “Where the Streets Have No Name”)
  13. Endless Deep – 2:57 (retro di “Two Hearts Beat as One”)
  14. A Room at the Heartbreak Hotel – 4:32 (retro di “Angel of Harlem”)
  15. Trash, Trampoline, and the Party Girl – 2:33 (retro di “A Celebration”) (la canzone è più nota con il nome di “Party Girl”)

Questa recensione intitolata originariamente “Scalata sui tetti del mondo” risale a dicembre 1998 e l’avevo scritta per una rivista romana dove all’epoca tenevo una rubrica di novità musicali.

L’ho riportata qui perché scartabellando nel sito e nei miei ricordi ho trovato molto grave che su Vinile Perfetto non si è mai parlato finora degli U2 (ovvove!).

Ho pensato quindi di rimediare così. Gli altri articoli di questa rubrica e l’ebook scaricabile che li contiene tutti li trovate in QUESTA PAGINA, ma in realtà anche in questo vecchio articolo del BLOG.

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