Dischi Nello Spazio: considerazioni intime su come organizzare i propri vinili

Non vi nego che nello scrivere questo pezzo mi è subito venuto in mente il film “Alta Fedeltà”, uno dei miei preferiti in assoluto, dove il protagonista John Cusack, attorniato da scaffali di vinili, si diletta a preparare compilation per le sue girlfriend e a riordinare di tanto in tanto la sua immensa collezione.

Scena dal film Alta Fedeltà

Il cruccio di ogni collezionista che si rispetti è sempre lo stesso : come sistemo i miei adorati vinili negli scaffali? In ordine alfabetico? Per Genere? O come?
E a tale quesito non esiste risposta univoca e assoluta. Ognuno è guidato dalle proprie metodologie, dalle proprie maniacali alchimie su come organizzare i tanto amati 33 giri negli scaffali.

Personalmente ho sempre trovato poco comoda la sistemazione alfabetica.. ho sempre mal sopportato quei negozietti di dischi dove nello scaffale alla lettera A vi trovi gli Abba insieme agli AC-DC e all’Alan Parsons Project…

Organizzare collezione vinili in ordine alfabetico

Ho sempre preferito suddividere la mia collezione per genere…
Se oggi ad esempio sono in fase “metal-hard-rock” voglio trovare tutti insieme appassionatamente a farsi compagnia i dischi di Deep Purple, Black Sabbath e Iron Maiden, senza intrusi di sorta.

Però ora voi direte.. non sempre è così facile catalogare per genere i nostri beneamati !
Certo, lo so bene, io stesso a volte faccio fatica con alcuni album cosiddetti.. di confine… ma sono la minima parte, per il resto, se si utilizzano dei “macro-generi” è abbastanza facile.
Depeche Mode, Eurythmics, Tears For Fears e Human League saranno tutti insieme nello scaffale degli anni 80 (pur con i dovuti sconfinamenti in altre decadi).
King Crimson, Gentle Giant e Jethro Tull sicuramente saranno custoditi nello spazio destinato al genere progressive… e così siamo già a metà dell’opera. Facile no?

Non tutto. Esiste anche un grande, e a volte insormontabile problema : lo spazio !
Se non abbiamo intere pareti con enormi scaffalature che raggiungono la sommità della volta celeste, come spesso si vedono in alcuni account Instagram, ma ci dobbiamo “adattare” agli spazi dei nostri appartamenti, dobbiamo per forza di cose collocare i nostri vinili negli scaffali che abbiamo a disposizione.
Il tutto in modo comodo e per un facile utilizzo, e non magari chiusi in qualche armadio oppure in qualche angolo remoto della casa, lontano dall’impianto hi-fi.

Per quanto mi riguarda, dopo che anni fa decisi di cambiare i mobili della sala, non più consoni a contenere una collezione in continua espansione, decisi di far progettare un mobile “ibrido”, che potesse ospitare ella stessa struttura, vinili, cd e libri.
In questa possente struttura sospesa da terra, trovano spazio ben 9 “alveari” (come li chiamo io) di una misura adatta a contenere vinili.
Questi sono solo 2 di loro, a sinistra ci sono i vinili del genere “rock.
A destra quelli che io chiamo “solisti”, quindi Elton John, David Bowie, Neil Young e Bruce Springsteen.. solo per citarne alcuni…

Organizzare i propri vinili con un gatto

Ovviamente col passare del tempo e con i continui nuovi acquisti, anche questi “alveari” hanno iniziato a diventare un po’ angusti per contenere tutte le new entries, e si sa che la salute per i vinili troppo pressati non è garantita..

Sono quindi dovuto correre ai ripari ed escogitare altre idee che potessero garantire un’espansione della mia collezione, senza però “appesantire” troppo l’arredo.
Ed ecco spuntare dal cilindro cassettine e scatoline di vario genere, delle quali il web abbonda.
Ed il problema è risolto. Almeno per ora, Mike Oldfield può dormire sonni tranquilli…

Mike Oldfield è al sicuro

Ma si sa, noi maniaci del long-playing siamo costantemente in moto perpetuo, tra negozietti, mercatini e siti web. Sempre alla ricerca della chicca e della novità, della ristampa o dell’edizione introvabile da aggiungere alla sempre più numerosa collezione.
Ed è per questo che gli spazi dove collocare le nostre gemme in polivinilcloruro sono in sofferenza continua. E allora li spostiamo, li riordiniamo, li risistemiamo in modo da guadagnare qualche cm in più, per la nostra illusoria felicità di aver posto fine almeno per un po’ alla nostra carenza.. di Dischi nello Spazio…


SCHEDA sul film Alta Fedeltà

In QUESTA PAGINA trovi tante altre fantastiche guide sul meraviglioso mondo dei vinili

Qui trovi le altre STORIE DI MAX, l’autore di questo articolo

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3 commenti

  1. io li divido in ordine alfabetico e non per generi, poichè alcuni artisti possono variare dal rock alla musica prog, dal pop alla musica folk; per recuperare spazio tolgo la custodia plastificata trasparente, tranne per alcuni (es. blackstar di david bowie). se uno sa tenere bene il disco la custodia è superflua; ti assicuro che ho dischi acquistati 40 anni fa e tuttora la copertina è perfetta.

    Mike Lenzi

  2. Leggendo il tuo articolo, mi è venuto da ridere, perchè misono immaginato a decidere in che modo andare a catalogare i miei supporti musicali. Anni fa, essendo un mezzo nerd, orientai la mia scelta verso un sistema che avevo visto essere utilizzato in un buco che aveva aperto sotto casa dei miei genitori dove facevano comravendita di cd.
    Il metodo era il banale FIFO (First in …First out) tanto caro ai teologi della logistica industirale. Ordinati in ordine di entrata.
    Per far questo ovviamente mi sono dotato di n potentissimo database access…dotato di “bellissime e comodissime” mascherine per inserire i dati e poi, su ogni pezzo….il bigliettino adesivo stampato con una Dymo….
    Eh eh…roba di altri tempi lo so…
    Beh…resta vero un fatto: fermarsi a guardare la propria collezione che cresce e fa bella mostra di se, è una grandissima soddisfazione: è far mostra della propria passione, coltivare una piantina e vederla diventare un grandissimo e robustissimo albero….che, se curato, non potrà che dare frutti.
    Concludendo: l’ordinamento è un modo per curare questa passione che, inevitabilmente è una imprescindibile parte della nostra vita, così come lo è la musica che è presente in quegli scaffali….e se poi…..i 2/3 di quegli scaffali sono riservati ad un particolare gruppo che costituisce la parte più profonda ed insondabile della nostra anima…non ci sarà nulla di male….ma questa…è un’altra storia….

  3. Bentornato Max!! articolo che tratta un tema molto comune seppur di indiscussa importanza! Buoni spunti per migliorare il proprio spazio, o l’organizzazione dei nostri dischi e non solo. Personalmente sono ancora nel mood tutti i dischi sono lì, pronti tutti allo stesso modo… cosicché ogni volta che mi va di ascoltare un cantante, un gruppo o anche solo una canzone mi perdo nella ricerca e, già che ci sono, mi ritrovo piacevolmente a saltare da un 33 all’altro godendomi sonorità, ricordi, emozioni varie fino a quando, finalmente, arriva l’ora del 33 che cercavo. Per fortuna capita sempre e solo la domenica!

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