Les LITFIBAs – I Litfiba e la Francia

gruppo anni 80
Aggiornato a dicembre 2014

Dopo la pubblicazione iniziale di questo post (poco meno di due anni fa, che al giorno d’oggi corrisponde ad un’era geologica), grazie ad alcune novità come:

  • il revival della musica anni ’80 esploso la scorsa estate,
  • la partecipazione azzeccata di Pelù come giudice di talent
  • la reunion del gruppo originario per riproporre sul palco l’esecuzione integrale della Trilogia del Potere (i primi tre album della band),

l’immagine dei Litfiba è stata molto rivalutata.

Litfiba Trilogia Live 2013 Locandina

Ed era ora, perché chi c’era all’epoca sicuramente ricorderà che per tutti gli anni ’80 e fino agli inizi dei ’90, i Litfiba sono stati un gruppo di culto.

Quando ero alle scuole medie Piero Pelù era una specie Jim Morrison de’ noantri e c’era gente che si era creata una reputazione quasi leggendaria solo per essere riuscito ad ascoltare una volta l’Eneide di Crypton.

Poi a seguito di scelte artistiche dubbie, tra cui una scissione che, come cantato da Elio e le Storie Tese, non ha giovato a nessuno, siamo arrivati negli anni 2000 in cui l’immagine del gruppo rock italiano per eccellenza aveva raggiunto livelli a tratti imbarazzanti.

La dubbia reputazione perdurava ancora quando, verso la fine del 2012, ho iniziato a documentarmi per questo post che parla del rapporto che il gruppo di Pelù e soci hanno avuto con la Francia e la musica francese. Anche allora, però, era chiaro di come il gruppo racchiudesse ricordi e sensazioni comuni ad un’intera generazione di italiani.

Spero che questo articolo possa rievocare almeno un po’ questi ricordi ed essere un piacere come lo è stato per me.

Litfiba, Desaparecido, 3, Paname, copertine album francese
Le copertine francesi dei primi album dei Litfiba

I primi album dei Litfiba furono lanciati anche in Francia con delle edizioni ad hoc per quel mercato e non poche volte il gruppo passò le Alpi per partecipare a concerti o apparizioni televisive.

Sebbene nel 1983 parteciparono ai Rencontres Trans Musicales di Rennes, un festival che ha ospitato tutti i musicisti più importanti francesi ed internazionali, e sebbene ancora nel 1993 parteciparono al festival francofono Dour Music Festival insieme a Noir Desir e Wampas, il tentativo di “esportazione” non ebbe il successo sperato (basta cercare su google.fr per capire che i Litfiba oggi non se li fila nessuno) ed il gruppo tornò nel belpaese per proseguire la propria carriera costellata di successi.

Questo l'ho preso dal sito di Les Wampas!
Questo l’ho preso dal sito di Les Wampas!

L’esperienza francese, però, lasciò il segno nella musica dei Litfiba. E dato che i Litfiba a loro volta ebbero una grande influenza sul rock italiano di lì a venire, l’obbiettivo  di questo post è quello di far notare quanto la musica italiana di quegli anni ha avuto, a sua insaputa, un influsso proveniente d’oltralpe.

Negli anni ’80 in Francia si sviluppò un movimento musicale che prendeva le mosse dalla stessa musica anglosassone a cui si ispiravano i gruppi italiani (punk, dark e new wave). Da bravi ultranazionalisti, però, i francesi cercarono di fondere questi elementi al loro background musicale per creare qualcosa di originale.

I migliori risultati di questi esperimenti vengono citati direttamente da Piero Pelù in un’intervista presente su Proibito, la loro biografia ufficiale che però in questo momento sta dentro uno degli scatoloni del mio trasloco e non posso citare testualmente 🙂 .

Ad ogni modo Piero diceva che la scena musicale francese è stata un caos per molti anni fino a quando non sono arrivati i Mano Negra ed i Negresses Vertes a dargli una direzione.

Dei Mano Negra ne ho già parlato in questo post. Ditemi se non hanno qualcosa dei Litfiba:

Nonostante Manu Chao sia diventato famoso in Italia ai tempi di Clandestino come cantante “spagnolo”, in realtà è figlio di spagnoli (il padre, Ramon, è un noto giornalista di Le Monde trasferitosi da giovane a Parigi) ma è nato e cresciuto in Francia.

I Negresses Vertes sono l’altro gioiello di quel periodo.

Non so quanto siano famosi in Italia (avendo vissuto per un po’ in Francia io ho la percezione traviata del fenomeno), ma se qualcuno non li conosce, gli consiglio caldamente il primo disco Mlah.

Titolo: Mlah – Artista: Les Negresses Vertes – Etichetta/N. serie: Rhythm King Records ‎– LEFT LP11 – Formato: Vinyl, LP – Paese: UK – Anno: 1989 (originale) – Data di acquisto: 13 giugno 2012 – Prezzo: GBP 5,50 – Venditore: Privato di Norfolk tramite Ebay.

Composti essenzialmente da gitani, i Negresses Vertes sono stati una carovana che negli anni ’80 ha saputo conciliare gli elementi anglosassoni “moderni” alla musica tradizionale francese e mediterranea in generale, strizzando l’occhio anche ai Gipsy King.

Il risultato è questo album sbalorditivo che in patria è valso al gruppo una fama che si portano avanti ancora oggi.

Purtroppo Helno, leader e mente dei NV fece in tempo a realizzare un buon secondo album (Famille Nombreuse) prima di morire di overdose a 29 anni. Da allora il gruppo, che ancora oggi è in attività, non ha fatto altro che cavalcare la scia alternando a rari dischi di inediti (spesso non di altissimo valore) compilation, live, remix, e riadattamenti dei primi due album.


I Litfiba in diverse canzoni hanno sempre mostrato delle influenze estranee sia al loro background iniziale (fatto sostanzialmente di dark e new wave) sia a quello successivo di El Diablo & co. (Rock con influenze Country).

L’esempio più eclatante è questo:

Cosa c’entra una fisarmonica in un gruppo che si rifà ai Joy Division?

Percussionista dei Litfiba, Candelo

Stessa cosa potremmo dirla di Candelo, il percussionista che da Pirata in poi entra in pianta stabile nell’organico dei Litfiba. Oppure dei ritmi “mediterranei” che troviamo ancora anni dopo in canzoni come Lacio Drom o Tammurriata.

Che questi elementi siano un bagaglio che i Litfiba si sono riportati dai loro viaggi francesi?

Cosa ne pensate?


Le foto del, finora, unico album dei Litfiba presente nella Saluzzi’s Home Record Collection:

Titolo: Pirata

Artista: Litfiba – Etichetta/N. serie: Rhythm King Records ‎– LEFT LP11 – Formato: Vinyl, LP – Paese: Italia – Anno: 1989 (originale) – Data di acquisto: 13 giugno 2012 – Prezzo: GBP 5,50 – Venditore: Privato di Norfolk tramite Ebay.


Dacci Oggi il Nostro Rock Quotidiano

Quando uscì l’album INFINITO (inizi del 1999) scrissi una recensione del disco che oggi è possibile leggere QUI

I Litfiba sono i protagonisti anche di un altro post dedicato al TOUR di TERREMOTO


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5 commenti

  1. Ecco, non ci crederai, ma dissento… 🙂
    Noi due evidentemente abbiamo qualche anno di differenza, perchè quando io ero alle scuole medie Pelù era alle medie anche lui, ho giusto un anno di meno.

    Quindi all’epoca c’ero, e mi ricordo tutt’altro.
    I Litfiba sono stati un gruppo di culto fino a “Desaparecido”:
    “Luna” e “Guerra” erano carini e difficili da trovare, ma già “L’Eneide di Krypton” era decisamente bruttino.
    C’era il mito delle performance dal vivo di questo emulo fiorentino di Peter Murphy (!)(cfr. Rockerilla, 1981) ma allora si viveva molto di miti, visto che non c’era internet per verificarne l’autenticità…

    Con “Desaparecido” siamo nel 1985 e comincia la discesa, ti assicuro che già all’uscita di “17 Re” la loro credibilità, come dire, “alternativa” era scesa di molto, per azzerarsi completamente all’uscita di “Litfiba 3” nel 1988.
    Su “El diablo” (1990) e seguenti, stendiamo un velo pietoso: non erano più un gruppo rock ma l’imbarazzante caricatura di loro stessi.

    • Scusa, con tutto il rispetto, L’Eneide di krypton venne prima di desaparecido, 17 Re in realtà fu il loro apice compositivo ed erano di straculto invece, con litfiba 3 una buona riconferma….ma dire che iniziò il declino con desaparecido mi sembra un po assurdo, per Gianni 17 re è ancora motivo di grande orgoglio.

  2. Allelimo strano che non la pensiamo allo stesso modo :).
    Anche secondo me i ricordi differenti dipendono molto dalla differente età che avevamo.
    Io i Litfiba li ho conosciuti con El Diablo e su un tredicenne quel disco fece presa eccome!
    Per come li ho vissuti io, El Diablo è stato il disco della scoperta, Terremoto fu l’apice, Colpo di coda l’ultimo disco di culto e Spirito l’ultimo album accettabile.
    Tutto quello che non erano album ufficiali (guerra, transea, eneide, bootleg ed EP vari…) l’ho ascoltati per la prima volta con l’arrivo degli mp3, all’epoca erano leggenda al pari delle performance dal vivo.

    PS Guardando oggi questo post su Liquida ho scoperto che mercoledì scorso i Litfiba originari si sono riuniti a Milano per risuonare sul palco la Trilogia del potere: http://tg24.sky.it/tg24/spettacolo/2013/01/31/litfiba_concerti_milano_trilogia.html.
    a saperlo prima…

  3. Ciao! Interessante questo tuo articolo focalizzato sul “lato” francese dei Litfiba. Diciamo subito che i francesi sono sempre stati più avanti di noi italiani quanto a gusti musicali. E infatti i Litfiba divennero quasi più conosciuti in Francia prima che in Italia! E’ vero che quando hai a che fare con musicisti di natura diversa vuoi o non vuoi uno scambio reciproco di influenze è naturale che avvenga, e sicuramente l’esperienza in Francia ha dato qualcosa ai Litfiba! Ma io sono del parere che quello che hanno fatto i Litfiba negli anni ’80 sia solo farina del loro sacco. Personalmente li reputo uno dei più grandi gruppi new wave a livello europeo di allora. Sottolineo anche il fatto che uno dei motivi che spinse Maroccolo a lasciare la band fu proprio, che alla fine degli anni ’80 con l’approdo alla CGD, si volle puntare più sul mercato italiano, mentre lui voleva continuare a spingere più sull’estero. Però mi preme sottolineare una cosa: già nell’85 quando pubblicarono Desaparecido, la new wave stava morendo e da lì a poco gruppi come Mano Negra, Noir Desire, Tuxedomoon e Bauhaus si sarebbero sciolti o destinati verso il viale del tramonto. Proprio come si sciolsero i Litfiba! E’ chiaro che le band che non puntavano ad evolversi o a cambiare in qualche maniera non avrebbero avuto futuro. Quindi il fatto che i Litfiba siano passati ad uno stile più rock è una cosa positiva, perchè ha permesso loro di poter continuare a fare musica a un certo livello. L’alternativa era la fine della band dell’89. Non si poteva certo sperare che facessero new wave vitanaturaldurante! Chiedetevi perchè nessun gruppo new wave di allora è sopravvissuto.

    PS.
    La fisarmonica è uno strumento italiano che più italiano non si può, da nord a sud è protagonista nella musica folk. In regioni come l’Emilia e la Toscana ai bambini che vogliono suonare pianoforte, alcuni maestri gli insegnano prima a suonare la fisarmonica. Poi i Litfiba hanno sempre avuto contaminazioni molto mediterranee nella loro musica, basta sentire il suono stesso della chitarra. Non è un caso che Ghigo sia del sud!
    Un saluto

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