Dischi in vinile: é possibile trovare un tesoro in soffitta?

Qualche tempo fa sono stato intervistato durante la trasmissione radiofonica Siesta su Radio Due.

La domanda era la seguente: dato che alcuni dischi in vinile hanno prezzi da capogiro é possibile che qualcuno di questi sia riposto tra di dischi di nostro padre/nonno che giacciono in soffitta?

La risposta migliore è: sì, anche se è molto difficile.

La risposta é anche nel libro Vinile: Istruzioni per l’uso (anzi lì trovate la risposta ad altri centinaia di quesiti come questo 😉 ).

Per decenni i dischi in vinile sono stato il supporto più importante per ascoltare musica e nei circa 70 anni di vita di LP e 45giri ne sono stati prodotti miliardi di esemplari. E mentre il mondo è pieno di dischi che valgono un euro, quelli che ne valgono più di 100 sono rarissimi.

Ciò non toglie che questi dischi rari esistono (e da qualche parte devono trovarsi) e che storicamente abbiamo assistito a veri e propri colpi di fortuna!

Nella storia è rimasto quello di un certo Warren Hill, un collezionista che nel 2002 acquistò un disco acetato dei Velvet Underground ad un mercatino di Chelsea per 75 centesimi di dollaro salvo poi scoprire che trattavasi dell’unica copia disponibile delle cosiddette Scepter Session dell’album Velvet Underground & Nico. Nel 2006 lo stesso Hill ha rivenduto il disco su Ebay a 25.200 dollari! (questa è l’asta tenuta in memoria da POPSIKE).

Fortune del genere capitano raramente tuttavia non è impossibile trovare in soffitta qualche disco che valga se non migliaia, almeno qualche decina, se non centinaia di Euro.

La possibilità che il disco di nonno o di papà vale un tesoro aumenta se si verifica una di queste condizioni:

  1. I DISCHI SONO MOLTO VECCHI. Esistono un sacco di dischi degli anni ’50 e ’60 all’epoca relativamente comuni che oggi valgono bei soldini appunto perché “vecchi” (e quindi ne sono rimasti pochi in circolazione)
  2. PAPA’/NONNO LAVORAVA IN UNA CASA DISCOGRAFICA O IN UN NEGOZIO DI DISCHI. Spesso i dischi che valgono di più sono quelli relativi agli esordi di un cantante (stampati in poche copie) o quelli difettosi/ritirati/censurati e mai andati in commercio. Difficilmente questi dischi sono finiti nelle case di ascoltatori “generici” che acquistavano i dischi di Claudio Baglioni o dei Duran Duran nel negozio di dischi sotto casa (senza voler offendere nessuno)
  3. NONNO ERA APPASSIONATO DI GENERI “DI NICCHIA”. Alcuni generi musicali con il tempo sono diventati di culto e i dischi stampati, anche se in origine erano di facile reperibilità, oggi valgono un bel po’ di soldi. I due generi nostrani che hanno avuto questa sorte sono il Progressive Italiano anni ’70 (oltre alla PFM, il Banco del Mutuo Soccorso e Le Orme sono nati una selva di gruppi e sottogruppi che hanno creato veri e propri gioielli della discografia italiana e che valgono un sacco di soldi) e le Colonne Sonore dei B movie italiani (come quelle di Piero Umiliani, Piero Piccioni, gli Oliver Onions e tantissimi altri compositori nostrani che hanno pubblicato centinaia di dischi).

Anche se tra i dischi di nonno non ci fossero dischi che valgono una fortuna tirarli fuori sarà sicuramente un bellissimo viaggio nel tempo e, se decidete mettere un impianto hi-fi in casa, sarà sicuramente un ottimo godimento per le orecchie. 

In ogni caso, quindi, ne varrà la pena!


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